Ove son or le meraviglie tue O regno di Sicilia? Ove son quelle Chiare memorie, onde potevi altrui Mostrar per segni le grandezze antiche?
(Dal Fazello - Storia di Sicilia, deca I,lib. VI,cap.I)
Chiesa Madre
Dedicata a S.Caterina da Siena, la chiesa venne costruita nel 1883 con blocchetti di calcarenite chiara.
I lavori, infatti, iniziarono nel 1878 e furono ultimati nel 1883, gran merito per ciò va senz'altro a Monsignor Giovanni Blandino che fu Vescovo di Noto dal 1832 al 1913. Questi conosceva la allora piccola borgata di marinai perché vi si recava d'estate ospite della famiglia Penna. e vide come l'unico luogo dove il servizio religioso potesse essere espletato era la cappella della villa della famiglia Penna che peraltro era a questo fine messa a disposizione.
Così era sin da quando, nel 1693, il terremoto aveva distrutto la cappelletta interna alla Casina Miccichè.
Il primo comitato cittadino per la costruzione di una chiesa si costituisce il 22 Giugno 1873 presieduto dal preposito D. Pietro Paolo Spadaro, ma vi sono due persone che in tempi diversi svolgeranno un ruolo determinante: si tratta del farmacista Guglielmo Pinzero e del canonico Guglielmo Conti; il primo, che fu anche consigliere comunale in Scicli e che servì la chiesa come confrate, fu attivissimo durante la sua costruzione proprio per il suo fervore cattolico, il secondo ebbe se possibile un ruolo ancora più importante in quanto oltre a sovrintendere alla costruzione della chiesa, che fu invero abbastanza laboriosa, si occupò anche di tener informata la Curia netina dei progressi.
Nel momento in cui si decise di costruire la chiesa due furono i problemi principali da affrontare: in primo luogo dove costruire la chiesa e, dipoi, dove trovare i soldi occorrenti.
Il primo problema fu abbastanza serio (benché apparentemente più semplice del secondo) per il fatto che il centro della borgata era occupato non solo dalle case dei marinai residenti ma anche dalle case di villeggiatura che le famiglie nobili sciclitane avevano costruito o si andavano a costruire (come si nota da una planimetria della borgata del 1848). Si scelse di costruire sul sito attuale che non solo era un po' fuori paese ma che dando sul lido di ponente era ricoperto da alte dune di sabbia, e questo fece ancora aumentare i costi di costruzione che fu il secondo problema affrontato. Si era infatti in tempi di ristrettezze economiche e soprattutto gli abitanti di Donnalucata erano povera gente, per questa ragione si chiese di stanziare una somma al consiglio comunale di Scicli, questo deliberò solo a seguito di varie sollecitazioni del Pinzero e dello stesso Mons. Blandini e, oltretutto, decise di rigettare la domanda.
Il comitato non si arrese, anzi fece un punto d'onore la realizzazione della chiesa e cominciò una raccolta fondi alla quale parteciparono dai marinai donnalucatesi alle famiglie nobiliari sciclitane, ognuno per quello che poteva, e altre somme furono raccolte da tutte le parrocchie del circondario, soldi arrivarono anche da donnalucatesi e sciclitani che si trovavano all'estero e la costruzione procedette anche se a rilento. La costruzione fu ultimata il 12 Luglio 1885 e fu il Conti che ne diede notizia a Mons. Blandino.
La chiesa neoeretta venne dedicata alla Madonna Assunta e fu considerata dipendente dalla chiesa Madre di Scicli. In principio l'attività liturgica veniva posta in essere da frati provenienti dal vicino convento delle Milizie ma la situazione era abbastanza precaria e si sentiva la necessità di un parroco stanziale. Per questa ragione fu nominato su pressione dello stesso Mons. Blandino padre Francesco Cottone.
Ben presto sorsero però dei contrasti tra il Cottone che, a dire delle autorità ecclesiastiche del tempo, si muoveva in maniera molto indipendente e trasgrediva i suoi doveri pastorali, e la Curia di Noto, contrasti dinanzi ai quali, forse per eccessiva debolezza d'animo, la chiesa sciclitana si mostrò impotente.
Il passo successivo fu fatto dal Vescovo seguente, Mons. Giuseppe Vizzini, il quale ebbe l'onore di erigere a Parrocchia la chiesa di Donnalucata sotto il titolo di S. Caterina da Siena; era l'otto dicembre 1918 e primo parroco fu il netino Corrado Morello.
In quello stesso periodo il centro cittadino contava circa 600 abitanti, ma la borgata aveva anche iniziato ad essere punto di riferimento per chi viveva nelle campagne circostanti infatti venne anche istituita una scuola per i bambini del luogo affidata, come scrive Concetta Cataudella, alla direzione di una maestra.