Ove son or le meraviglie tue O regno di Sicilia? Ove son quelle Chiare memorie, onde potevi altrui Mostrar per segni le grandezze antiche?
(Dal Fazello - Storia di Sicilia, deca I,lib. VI,cap.I)
Chiesa Madre di Solarino
I lavori di costruzione della nuova chiesa ebbero inizio,sotto la direzione del maestro lapicida Luciano Alì
( 1736 - 1820 ) nel 1764 e, dopo alterne vicende,furono terminati circa un secolo dopo. Il progetto originale dell'edificio,mai rinvenuto, è probabilmente attribuibile allo stesso Alì che, tra l'altro,nel 1785 fu investito della carica di “Architetto della Città di Siracusa”.
Ben presto i lavori si fermarono per carenza di finanziamenti o quantomeno procedettero a rilento,considerando anche il fatto che nel 1766,in seguito ad un censimento delle persone,nel piccolo borgo di Solarino abitavano 235 persone. Nell'anno 1830 si appaltarono i lavori per il proseguimento della costruzione,con progetto di completamento eseguito dal padre cappuccino Vincenzo Bonaventura da Sortino (1787-1851) che nel 1825 aveva conseguito la “patente di Perito Urbano Architetto”. Anche questa volta,dopo una prima spinta iniziale,i lavori procedettero a rilento negli anni. Nel 1853 la Chiesa era ultimata in rustico nella parte interna,completa di coperture nelle tre navate,con un pavimento in basole di pietra calcarea ma senza intonaci e stucchi.
Nello stesso periodo fu completata la cella campanaria ed edificata la torretta dell'orologio con l'istallazione dello stesso. In particolare fu realizzato un rinforzo nella muratura portante e nei pilastri a piano terra,in corrispondenza della cella campanaria e dell'orologio, e nel 1861 vennero sostituite le campane. Solamente nel 1887 la parte interna fu completata con la realizzazione degli intonaci e la sostituzione della pavimentazione in pietra calcarea,ormai deteriorata,con un pavimento in pietra pece. Nel 1914, l'originario orologio con quadrante in pietra venne sostituito con quello attuale. Negli anni 1952 e 1953 il prospetto della chiesa,ancora mancante di parte della trabeazione del secondo ordine e del frontale triangolare,fu finalmente completato. Nella seconda metà degli anni '60 la volta della navata centrale fu ridisegnata e ripitturata, riprendendo i disegni e le pitture originali di inizio secolo,con l'inserimento di quattro enormi quadri raffiguranti la vita di San Paolo. La torretta dell'orologio costruita in conci di tufo calcareo squadrato,in seguito agli eventi sismici del dicembre '90,ha subito dei dissesti con evidenti lesioni dovute allo scollamento dei blocchi calcarei,ed attualmente presenta una cerchiatura metallica provvisoria al fine di evitare ulteriori danni. Intorno all'anno 1995,la soglia di ingresso in marmo del portone centrale,posizionata ad un'altezza di cm. 13 dal piano del Sagrato,fu ribassata fino al livello del sagrato stesso,in modo tale da eliminare ogni dislivello tra interno chiesa e sagrato e ciò per rendere accessibile la chiesa ai portatori di “handicap”.