Ove son or le meraviglie tue O regno di Sicilia? Ove son quelle Chiare memorie, onde potevi altrui Mostrar per segni le grandezze antiche?
(Dal Fazello - Storia di Sicilia, deca I,lib. VI,cap.I)
Il signore delle fasce
La settimana santa a Pietraperzia ha il suo momento più drammatico nel Venerdì Santo, con l'espressione più alta nella processione di "Lu Signuri di li Fasci", che alle ore 20 prende inizio dalla chiesa del Carmine. Il nome di "Signore delle fasce" al Crocefisso di Pietraperzia vìene dal modo in cui esso, la sera del Venerdì Santo, è portato in processione dai fedeli. La scultura del Crìsto, infatti, é posta su un'asta di cipresso alta otto metri e mezzo con tutta "la vara" che viene tenuta ritta da circa 200 fasce di tela di lino bianco, lunghe 32 metri e larghe 40 centimetri, che vengono annodate al cerchio che si trova sotto i piedi della croce di Cristo da una parte e dall'altra trattenute ognuna da un devoto, in modo da potere mantenere il giusto equilibrio mentre viene trasportata in giro per le strade del paese.
E' talmente forte la devozione per questa particolare tradizione di Pietraperzia che per quel giorno nessuno usa per alcun motìvo martelli o chiodi, a ricordo dell'infausto uso fattone per la crocifissione di Cristo.
La processione si muove lentamente per le vie del paese; le finestre ed i balconi delle abitazioni che si affacciano su quelle vie sono gremite di gente. Apre la processione l' antica confraternita "Maria Santissima del Soccorso", un'istituzione fondata dagli Agostiniani alla metà del XIV secolo, organizzatrice della manifestazione; quindi segue unadelle tre bande musicali, poi "lu Signuri di li Fasci" ed una immensa folla; viene dopo una seconda banda musicale ed il simulacro dell'urna con il Cristo morto, i fedeli ed una terza banda musicale e la statua della Madonna Addolorata. Fa parte integrante del sacro rito “la ladata": un nenia a forma di lamento, che esprime con vivezza sentimenti di partecipazione agli avvenimenti tragici( ricordati nei versi cantati in lingua siciliana.
Per la circostanza molti emigrati rientrano per essere presenti alla processione. Un tempo la manifestazione era più ricca di cerimonie collaterali come quella di attaccare su tutto il corpo del Cristo le "scocche" di raso a forma di fiori, quasi ex voto con tanto di nome e cognome dei devotì che si contavano particolarmente numero si fra i bambini abbandonati, raccolti dalla "ruota" del Carmine e affidati alla protezione del Crocefisso.Sempre nel pomeriggio del Venerdì Santo si svolge il rito delle "Miseredde", strisce di tela che i fedeli vanno a misurare nella chiesa del Carmine sul corpo del Crocifisso, un gesto che simbolicamente sta per una pietosa appropriazione delle sofferenze e del dolore del Cristo in un giorno di tristezza. Lu Signuri di li Fasci", emana una tale forza d'attrazione, da assurgere, assieme alla Madonna della Cava, a simbolo del paese stesso. E' da sottolineare che che dal 1967, si tiene a Seggiano - Limido in provincia diMilano, una identica festa voluta con tenacia e da un gruppo di Siciliani provenienti da Pietraperzia.