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::interno»L'abside e la statua dell'Immacolata » Storia

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Ove son or le meraviglie tue
O regno di Sicilia? Ove son quelle
Chiare memorie, onde potevi altrui
Mostrar per segni le grandezze antiche?


(Dal Fazello - Storia di Sicilia,
deca I,lib. VI,cap.I)





L'abside - che sarebbe bene definire in questo caso "cappellone" - contiene nella nicchia centrale la stupenda statua lignea dell'Immacolata, eseguita nel 1564 da Antonio Monachello e che fu trovata indenne sotto le macerie della chiesa della Noto antica. Nella targa sopra la nicchia si legge il motto <<hinc procul umbrae», <<lontano da qui le ombre>> che è detto per l'Immacolata sottostante.
A proposito della profonda devozione dei Frati Minori Conventuali per l'Immacolata, occorre dire per dovere di cronaca, che il dogma dell'Immacolata è stato proclamato solo nella metà del '800, ma che già da molti secoli, come dimostra l'antichità di questa statua come di tutte le altre conservate in Sicilia, generalmente conventi dei Frati Minori Conventuali, era caldeggiata dagli stessi frati siciliani.
Si pensi che questa devozione nell'isola da parte dei frati fu tale che quasi in tutte le grandi città, tra cui anche Noto, fecero il cosiddetto "patto del sangue", cioè il voto di difendere fino allo spargimento del sangue questo privilegio della Madre di Dio.
Una lapide marmorea nella facciata della chiesa ricorda quello sugellato da questa città. Le nicchie con Ie conchiglie accanto a quella centrale dell' Immacolata richiamano le nicchie esterne. Il tutto poi si eleva armoniosamente verso lo stucco centrale in alto con lo Spirito Santo.
Di particolare interesse è il tabernacolo dell’altare maggiore in bronzo e argento sbalzato e cesellato, realizzato nel 1965 ad opera di artigiani di Ortisei, il cui interno riproduce l’abside della chiesa con Ie rispettive nicchiette, dove sono collocate piccole statue raffiguranti S. Antonio, S. Bonaventura, S. Agata e S. Lucia (patrone dei Frati Francescani ConventuaIi di Sicilia), S. Pasquale e il Beato Guglielmo Buccheri e al centro Cristo che spezza il pane tra S. Francesco e S. Corrado.