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Ove son or le meraviglie tue
O regno di Sicilia? Ove son quelle
Chiare memorie, onde potevi altrui
Mostrar per segni le grandezze antiche?

(Dal Fazello - Storia di Sicilia,
deca I,lib. VI,cap.I)



San Giovanni Evangelista

San Giovanni Evangelista




Posta a Modica Alta, a poca distanza dal Belvedere (il punto più alto della città dal quale si può godere di uno stupendo panorama), si può ammirare al termine di una imponente scalinata che le conferisce slancio e maestosità, la Chiesa di San Giovanni Evangelista.
La Chiesa sorge dove prima, intorno al 600 d.C., doveva esserci una piccola chiesa dedicata a San Pietro. Trasformata in epoca medievale in un'altra più grande, venne dedicata a San Giovanni Evangelista; fu distrutta per la prima volta nel 1454 e subito dopo ricostruita.
Nuovamente danneggiata dai terremoti del 1613 e 1693, è citata dallo storico modicano Placido Carrafa nel sesto decennio del Seicento come chiesa filiale della Chiesa Madre di San Giorgio.
Miracolosamente si sono preservati dai nefasti eventi qualche rudere di pietra assieme a qualche dipinto e qualche opera statuaria (quale quella dell'"Addolorata") fu nuovamente ricostruita a partire dal 1695 su progetto dell'architetto modicano don Silvestro Callisti. Una seconda fase edilizia si registra negli ultimi quattro decenni del Settecento.
L'attuale impianto basilicale, a tre navate, suddivise da pilastri e con tre absidi, è il risultato delle varie fasi costruttive durante i secoli XVIII e XIX.
Nell'elegante scalinata si elevano ventisei pilastri che un tempo sorreggevano <altrettante statue , opera di artigiani locali: oggi ne restano solamente tre, tra le quali quella di San Michele.
Negli anni '70 si lavora per la realizzazione di capitelli e intagli e per la copertura della navata maggiore del transetto e dell'abside. La fisionomia dell'interno non risulta unitaria per la realizzazione di cappelle, decorazioni in stucco e pittoriche eseguite in diversi momenti. L'interno a tre navate è abbellito dalle rappresentazioni dei quattro evangelisti presenti anche sulla volta.
Di particolare rilievo anche le cappelle laterali e il presbiterio, oltre al già citato gruppo statuario dell' "Addolorata", risalente al XVI secolo, opera dell'artista modicano Ammatuna.
Nella navata di sinistra spicca il fonte battesimale, con scultura rappresentante San Giovanni che battezza Gesù, egregia opera del palazzolese Giuliana. Pregevole per la ricca ornamentazione, l'acquasantiera in pietra nera conservata in sagrestia e la grandiosa e scenografica tela di "San Giovanni Evangelista", posta dietro l'altare maggiore e di autore ignoto.
Anche la "Deposizione" tela del tutto rovinata risalente ai primi del '600 e di autore ignoto, è degna di essere menzionata fra le varie opere di interesse storico artistico.
Interessante risulta l'altare maggiore, nell'ala sinistra del transetto, un'opera in cui, felicemente, si coniugano la tradizione rococò e l'eclettismo dei primi del Novecento.
Il risultato è pregevole per la complessa ma, allo stesso tempo, lieve eleganza nell'accentuazione dei ritmi curvilinei delle colonne tortili, dei timpani spezzati, delle sculture in stucco, del paliotto ligneo in cui è rappresentata l'Ultima Cena tra le figure allegoriche della Speranza e della Fede, dentro una cornice a motivi fogliacei e teste di cherubini.
Per la realizzazione o il completamento di questo altare risulta la presenza di Sebastiano Giuliano, un bravo artista stuccatore di Palazzolo Acreide attivo a cavallo del 1900,che, a Modica, era intervenuto anche per gli stucchi del transetto della chiesa di San Giorgio, un artista che risente, nella raffinatezza delle esili figure di angeli, delle contemporanee tendenze simboliste della pittura internazionale.
L'attuale facciata in stile barocco fu progettata nel 1892 da Salvatore Rizza, un ingegnere di Avola attivo nella sua città e nella parte sud-orientale della Sicilia. Il disegno inedito del prospetto è conservato in sagrestia. L'eleganza del prospetto di San Giovanni era stata notata dal Blunt, uno dei massimi studiosi di architettura, che lo citava come "un esempio significativo di quanto uno stile essenzialmente settecentesco avesse potuto durare a lungo con autentica vitalità".
Si tratta di un prospetto articolato su due ordini con il partito centrale leggermente concavo, reso plastico dal ritmo combinato di sei colonne a fusto libero e lesene aggettanti nel primo ordine e di quattro colonne nel secondo ordine, il tutto coronato da un doppio timpano (uno triangolare e uno semicircolare) spezzato e abbellito da quattro statue e dai tre portali di ingresso. Un'opera nella continuità stilistica della cultura tardo barocca impaginata secondo il contemporaneo gusto accademico neoclassico.
Da notare il campanile che raggiunge iil punto più alto di Modica a 449 m sul livello del mare.
Su lato sinistro della Chiesa la via Pizzo conduce al Belvedere in cui il bellissimo panorama non può che affascinare lo spettatore.



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