Ove son or le meraviglie tue O regno di Sicilia? Ove son quelle Chiare memorie, onde potevi altrui Mostrar per segni le grandezze antiche?
(Dal Fazello - Storia di Sicilia, deca I,lib. VI,cap.I)
Chiesa Madonna del Tindari Basiliani
Fino al 1865 la collinetta che sovrasta l'antico quartiere dell'Immacolata fu sede del nuovo convento dei Padri Basiliani che, dopo l'abbandono dell'antico monastero di Santa Maria di Gala edificarono un nuovo monastero con annessa chiesa monumentale. Dopo l'abbandono definitivo del monastero da parte dei P.P. Basiliani, il degrado della chiesa e l'espoliazione delle opere d'arte e degli arredi sacri in essa contenuti contribuì alla perdita dell'importante patrimonio che si era venuto ad accumulare in tanti secoli di storia. La nuova chiesa dei Basiliani fu edificata tra il 1776 ed il 1791, in un periodo di grande fermento espansionistico di Barcellona, in tale periodo fu ingrandita, infatti, la non lontana chiesa di S. Giovanni Battista.
Il prospetto della chiesa è attribuito a Giuseppe Chindemi, appartenente ad una famiglia di argentieri messinesi ed è l'unica chiesa di Barcellona ad essere stata "firmata" dal suo ideatore: infatti, il Chindemi impresse la sua firma ("Joseph Chindemi fecit 1791") sull'intonaco fresco dietro un campanile, assieme all'anno di esecuzione, il 1791.
Il prospetto della chiesa dei Basiliani, classificabile tra i migliori esistenti a Barcellona, è scandito da precise divisioni che ne danno un effetto snello ed armonico. Gli elementi che compongono la facciata (lesene, marcapiani, balaustre, timpani, ecc...) fino all'estate del 1991 era arricchito anche da un prezioso tondo in marmo raffigurante una "Madonna con Bambino", che certamente proveniva dal monastero di S. Maria La Gala, risalente al '500, attribuita secondo il Bilardo all'ultima produzione artistica di Antonello Gagini e trafugato da ignoti. La Chiesa venne abbandonata nel corso dell'800 e
solo negli ultimi anni, dopo un attento restauro, è tornata visitabile
Al suo interno si trovano affreschi di scene della vita di S. Basilio, inoltre si conserva il coperchio del sarcofago attribuito dallo storico Filippo Rossitto alla tomba di Simone, figlio di Ruggero il Normanno, sepolto a Gala per volontà della madre Adelasia. Molte e pregevoli opere contenute in essa furono trafugate nel periodo in cui essa rimase chiusa al culto a partire dal 1954. L'annesso convento fu sede del Ginnasio-Liceo "L. Valli", per oltre cinquant'anni, fino al 1969, e successivamente di altre scuole; è stato sede anche della Pretura circondariale. Nel 1969, fu riaperta al culto, dopo i primi lavori di restauro. E' stata salvata e restaurata una tavola lignea raffigurante S. Basilio di scuola bizantina risalente al XIII secolo, conservata presso l'Arcipretura di S. Sebastiano. La chiesa è dedicata alla Madonna del Tindari. Al suo interno un pregevole coperchio di sarcofago.
Foto e testo tratti da "La Tua Città" a cura di Edoardo Bavastrelli e Carmelo Ceraolo)