Ove son or le meraviglie tue O regno di Sicilia? Ove son quelle Chiare memorie, onde potevi altrui Mostrar per segni le grandezze antiche?
(Dal Fazello - Storia di Sicilia, deca I,lib. VI,cap.I)
Castelluccio di Gibellini
Il castello è ubicato a circa 7 km da Racalmuto sul monte Castelluccio , a 720 m s.l.m. ed è raggiungibile percorrendo in parte la strada comunale ed in parte una stradella selciata.
Il castello deve avere avuto origini arabe (X secolo). Probabilmente i musulmani costruirono l'attuale fortezza al posto di una preesistente torretta bizantina.Verso il XIII sec i Chiaromonte lo abbellirono nella sua forma attuale. Nel
XIV secolo subisce delle trasformazioni. Nel 1358, Federico IV concede a Bernardo de Puigvert (de Podioviridi) e ai suoi eredi il castello di Gibillini, posto vicino il casale di Racalmuto, già appartenuto al defunto conte Simone Chiaramonte - Cosentino. Nel 1392 il castello appartiene a Guglielmo Raimondo Moncada. Nel 1396 passa a Filippo de Marino e nel 1568il castello e la baronia vengono ceduti per due terzi a Maria de Marinis, mentre il restante terzo della baronia formò il feudo della Balatazza dove nel 1635 venne fondato il comune di Montedoro. Nel 1615 Beatrice de Marinis e Sanchez de Luna vendono il feudo e la fortezza a Luigia AriasGiardina. Nel 1798 - Giulio Giardina Grimaldi principe di Ficarazzi, concede in enfiteusi 1'intero feudo al sacerdote Niccolò Tulumello che trasformò il Castelluccio in masseria. Infine nel 1812 Diego Giardina Naselli si investe della baronia e del Castelluccio.
NelXIX sec. nell'androne principale viene inserita una copertura a volta a botte sorretta da quattro piloni, al fine di realizzare alcuni vani abitabili (diruti) nel piano superiore ed, inoltre, viene aggiunto al piano sottostante un corpo di fabbrica, adibito a stalle, sul lato nord-ovest.
Il Castelluccio possiede impianto planivolumetrico di prisma a base rettangolare (m 29,40 x 18,70) ancorato saldamente allo sperone di roccia su cui sorge. La configurazione e molto semplice, priva di torri e rientranze.Il castello si eleva su due livelli aventi una differenza di quota di m 2,00 circa. Attraverso un ampio ingresso si accede al cortile interno dove si aprono i vasti ambienti del pianoterra. L'ingresso principale è costituito da una corte fiancheggiata da tre vani tra loro comunicanti, coperti da volte a botte e illuminati da finestre strombate. Al livello piu alto del piano terra si accede attraverso una scaletta diruta. Salendo una seconda scaletta si perviene al piano superiore, che presenta muri cadenti ed una finestra con sedili laterali in pietra bianca e due feritoie. In questo piano si trova una passerella utilizzata probabilmente come cammino di ronda che si sviluppa lungo 1'intero perimetro delle mura esterne.
Lo stato di conservazione del castello è mediocre, considerate che non si e provveduto nel tempo a salvaguardarlo con interventi conservativi e restauri, il complesso architettonico è conservato nelle parti principali.
Proprieta attuale: pubblica (Comune).
Una leggenda narra della presenza di cosiddetti 'Signureddi', spiriti dispettosi delle anime vaganti dei vecchi proprietari del castello. Secondo i racconti di alcuni anziani e di abitanti delle campagne circostanti, nel sito, durante le notti estive era possibile sentire strani rumori di ferrocontro ferro e lamenti provenire dal pianoro antistante il Castelluccio. Sembra infatti che durante l'avanzata dell'esercito invasore saraceno, verso la fine del l'877, le uniche schermaglie siano avvenute proprio nei pressi del castelluccio che era un 'Pirizin', cioè una tore di avvistamentoterritoriale che con l'ausilio del fuoco segnalava la presenza di invasori o intrusi. Messa a tacere questa torre, i difensori non poterono ricevere aiuto soccombendo velocemente. Le loro urla echeggiano ancora nelle notti d'estae a ricordo di feroci combattimenti contro l'invasore moro.