Ove son or le meraviglie tue O regno di Sicilia? Ove son quelle Chiare memorie, onde potevi altrui Mostrar per segni le grandezze antiche?
(Dal Fazello - Storia di Sicilia, deca I,lib. VI,cap.I)
Castello di Cristia
A 10 km a nord di Burgio, in località San Carlo, si trova il sito del castello di Cristia alla sommità di un imponente rilievo che domina la valle del Sosio. Questa rupe isolata (514 m) con pareti verticali inespugnabili è difficilmente raggiungibile: solo dal versante orientale, dopo una lunghissima e faticosa salita, si arriva ad un avamposto costituito da un edificio oblungo di pianta pentagonale (ca. m 12 x 6,50), oggi in rovina. Si potrebbe trattare di una torre di guardia o forse di una chiesetta orientata ad est.
Più avanti un fossato artificiale protegge l'accesso alla cima, raggiungibile soltanto tramite uno stretto passaggio roccioso praticabile da una persona alla volta.
Le vestigia del castello presentano pianta pressochè rettangolare (52 x 39 m ca.) con torri rettangolari agli angoli nord, sud e ovest. Solamente la torre occidentale e quella meridionale sono ancora in piedi, quella settentrionale conserva i primi filari di pietra mentre della torre orientale, qualora sia esistita, non rimane nulla in superficie. La torre occidentale, ouverte a la gorge, possedeva un cammino di ronda alla sommità, mentre il muro orientale presenta una piccola feritoia strombata (0,14 x 0,74 m est.; 0,65 x 0,90 m int.).
Queste torri erano integrate nel percorso della cinta senza sporgere. Il muro di cinta misura ancora in alcuni punti 4 m di altezza con uno spessore di 1,20 m. Il lato nord-est era occupato da stanze di 4,80 m di larghezza con un muro interno di 0,80 m di spessore.
Il cortile è occupato da una grande cisterna (10 x 4 m ca.) coperta da una volta. I muri sono costruiti con l'impiego di pietre di piccola e media dimensione, legate con abbondante malta che fuoriesce.
Questa tecnica costruttiva irregolare, che implica una costruzione rapida ed economica, si ritrova in molti castelli siciliani e caratterizza soprattutto quelli eretti nel XIV secolo.
Notizie storiche:
Il castello di Cristia era un fortilizio feudale a guardia del latifondo della vallata. Si pensa che la sua costruzione sia avvenuta nel XIV secolo, forse ad opera dei Ventimiglia.
L'identificazione del castello di Cristia con il sito della città antica di Scirtea, ancora oggi riportata dalle carte stradali, è da ritenersi unicamente frutto dell'assonanza fra i toponimi (Manni 1981, p.222).
1296 - Cristia è possedimento di Francesco Ventimiglia - Gregorio 1791-92, II,p.464.
1308 - una compagnia di mercenari portava il nome di 'compagnia della Cristia' - ASPA, Notaio B. Citella 127a; 5 giugno 1308 (Bresc 1986, II, p. 786, nota 4).
1336 - Lagristia, possedimento di Francesco Ventimiglia ribelle a rè Pietro - Michele da Piazza, p. 52.
1336 - Pietro II concede la terra e il castello di Cristia alla famiglia Peralta dopo la confisca dei beni di Francesco Ventimiglia - Cosentino 1886, p. 103- 106, doc. CXXXI.
1352 - terra Cristie - Michele da Piazza, p. 130.
1354 - la terra di Cristia viene restituita da rè Ludovico a Guglielmo Ventimiglia - Cosentino 1886, p. 103-106, doc. CXXXI.
1355 (die. 4) - Federico IV ordina a Guglielmo Peralta di consegnare il castello al legittimo signore Guglielmo Ventimiglia -ivi, p. 24, doc. XXXVIII.
1356 (gen. 30) - Arnaldo di Blanciforti deve consegnare la terra e il castello di Cristia, tenuto da lui in nome di Guglielmo Peralta, a Guglielmo Ventimiglia. Il rè libera Arnaldo dal giuramento di fedeltà prestato per la custodia - ivi, p. 95, doc. CXXI.
1356 - societates Cristie, compagnia di armati - Michele da Piazza, p. 297.
1366 - castro Griscie con il solo custode - SeUa 1944, p. 133.
1405 - castello - ASPA, Protonotaro del Regno, reg. 16, e. 152 v (Maurici 1993, p.45).
1408 - il castello ritorna alla famiglia Peralta - SMDS, X, p. 39.
1408 - Heredes D. Nicolai de Peralta prò castro Cristie - Gregorio 1791-92, II,p.490.
1500 - Gristia feudum sive fortilicium in valle Malarie positum, anticamente posseduto da Antonio di Luna e di Sclafani - Barberi, III, p. 366.
1558 - castello in rovina - Fazello 1817, I, X, III, p. 623.
1628 - (15 luglio)Ido Lercari riceve la licentia populandi e fonda l'attuale borgo di San Carlo, alle pendici del castello.
Stato di consistenza: resti fuori terra visibili che consentono una lettura ricostruttiva parziale dell'impianto.
Proprietà attuale: pubblica.
Uso attuale: in abbandono.
Come raggiungerlo
Dalla ss 386 direzione San Carlo si prende una deviazione che giunge sino ai piedi della rupe. Una faticosa scarpinata porta in cima all'acrocoro dove si vedono gli scarsi resti del castello.