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::Monastero di S. Filippo di Fragal a Frazzanò » Storia

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Ove son or le meraviglie tue
O regno di Sicilia? Ove son quelle
Chiare memorie, onde potevi altrui
Mostrar per segni le grandezze antiche?

(Dal Fazello - Storia di Sicilia,
deca I,lib. VI,cap.I)



Monastero di S. Filippo di Fragal

Monastero di S. Filippo di Fragal

Piantina



Poco distante dall'abitato, a 3 km da Frazzanò in direzione di Longi e a 730 metri s.l.m., immerso nel verde, si staglia, in tutta la sua maestosità, il Monastero di S. Filippo di Fragalà, detto anche di Demenna o di Melitiro, dedicato a San Filippo di Agira, centro della rinascita basiliana in Sicilia di origini assai antiche, infatti data la sua esistenza dal 495. nel periodo arabo ebbe a soffrire un periodo di decadenza.
La ricostruzione dell'abbazia, recentemente restaurata, fu opera dell'Abate Gregorio nel 1090 grazie ai favori concessi dal conte Ruggero e dalla regina Adelasia.
In essa venivano custoditi pregevoli pergamene e testi antichi di latino e greco. e fu centro importante di culture e di ricerche agiografiche.
 
Oggi il monastero non ospita più i frati e dell'originaria abbazia basiliana oggi rimangono solo alcuni resti importanti sotto il profilo storico-architettonico. La sua ricchissima biblioteca, che custodiva volumi pregiati e che dopo il 1866 fu trasferita nel centro abitato, perchè potesse essere consultata più agevolmente, fu, per incuria di Autorità Comunali di allora distrutta e dispersa. Le pergamene greche e latine di epoca anteriore al 1743, che costituivano il " Tabulario del Monastero", furono sottratte al deplorevole destino di ammuffire e marcire, com'era avvenuto per i libri della biblioteca. Oggi le suddette pergamene si trovano nell'archivio di stato di Palermo.
Questo monastero ha anche il singolare privilegio di avere ospitato, per parte della sua via, S. Lorenzo Confessore. Il monastero ebbe il suo massimo splendore sotto i normanni, svevo, angioini e decadde con denominazione aragonese
Si consiglia di fermarsi ad osservare il complesso abbaziale dall'esterno, quando ci si trova sotto: si notano così le tre absidi in stile arabo-normanno, scandite da lesene in mattoni e il tamburo ottagonale che si trova in corrispondenza della croce del transetto.
Da un portaletto manieristico si perviene ad un cortile quadrangolare. Al piano terra sono magazzini, stalle, cucine e laboratori. Sul lato orientale si trova la Chiesa di stile siculo-romano: dal portaletto datato 1614 si entra nella semplice aula, pavimentata con maioliche nasitane del XVI secolo, la pianta della Chiesa è a croce commissa con una grossa abside centrale e due piccole absidi laterali che recano bellissimi cicli di affreschi bizantineggianti del XII – XII secolo. Sul fianco sinistro un portaletto è decorato con elementi in cotto. Da una scala in pietra si sale al primo piano del convento. Accanto si visitano gli ambienti del monastero.
Nell'ala meridionale (in restauro) si trovano le celle, attraverso il terrazzo si passa ad un ampio e restaurato salone. Alcuni ambienti e il cortiletto sono utilizzati per mostre, attività teatrali e concertistiche.
->Proseguire lungo la strada e superare la Portella Calcatirizzo. Al bivio, proseguire sulla sinistra in direzione S. Salvatore di Fitalia.



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