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Ove son or le meraviglie tue
O regno di Sicilia? Ove son quelle
Chiare memorie, onde potevi altrui
Mostrar per segni le grandezze antiche?


(Dal Fazello - Storia di Sicilia,
deca I,lib. VI,cap.I)





L'émblema in vermiculatum con raffigurazione di sfera armillare, inserito in un pavimento musivo della casa di Leda, e databile al pieno II secolo a. C. Si tratta di una raffinata composizione, realizzata con tessere molto minute di 5 millimetri di lato, che su un fondo scuro raffigura uno strumento astronomico noto dalle fonti antiche come "krikos". L' emblema serviva a spiegare i movimenti apparenti degli astri. Al centro vi è il globo terrestre circondato da anelli mobili che rappresentano i circoli principali della sfera celeste, e cioe l'equatore, l'ellittica, meridiane e paralleli, nonché i circoli polari. La Terra al centro è colorata in rosso scuro, mentre gli anelli circolari di bronzo sono resi con tessere che variano dall?ocra al giallo chiaro e al bianco, in modo da simulare i bagliori del metallo. All'esterno vi è un ulteriore cerchio, in gran parte lacunoso, caratterizzato da un motivo a canestro interrotto ad intervalli regolari da altri segni, che forse riproducevano i segni zodiacali. Nell' angolo superiore sinistro è visibile la rappresentazione superstite di un vento, effigiato con una testa giovanile di profilo vista nell?atto di soffiare.
L'invenzione della sfera armillare è l'elaborazione di complesse teorie astronomiche sono attribuite ad Ipparco di Nicea che alla meta del II sec. a.C., vivendo ad Alessandria, aveva studiato e descritto diversi fenomeni astronomici. All'opera di Ipparco si richiama Claudio Tolemeo, il grande geografo vissuto ad Alessandria nel II sec. d.C., che nella sua Geografia (VII, 6, I,22-23) descrive una "Sphaira krikoté", conservata presso la stod quadrata di Alessandria.
Nel mosaico di Solunto, che per la sua datazione al II secolo a.C. è in pratica una testimonianza pressoché contemporanea alla invenzione di Ipparco, sono segnati sia i circoli polari sia le personificazioni dei venti.
Per la sua alta cronologia e per la fedele riproduzione della sfera armillare il mosaico di Solunto costituisce, tra le rappresentazioni figurate di soggetto astronomico, un autentico unicum. Il solo confronto diretto, ma piu tardo perché databile al I sec. d.C., é la sfera armillare raffigurata in un soffitto dipinto in IV stile pompeiano proveniente dalla villa romana di S. Marco a Stabia.