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ITINERARIO DEI CASTELLI NELLE PROVINCIE SICILIANE


 

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Ove son or le meraviglie tue
O regno di Sicilia? Ove son quelle
Chiare memorie, onde potevi altrui
Mostrar per segni le grandezze antiche?


(Dal Fazello - Storia di Sicilia,
deca I,lib. VI,cap.I)





Tra le tante opere d'arte contenute all'interno della chiesa, le più pregiate sono: l'acquasantiera in marmo bianco del XVI secolo, che reca al centro scolpita la figura della Madonna con il Bambino; le statue marmoree della Madonna della Neve, sulla cui base ottagonale risalta tra le varie rappresentazioni scolpite lo stemma della famiglia dei Ventimiglia, e della Madonna delle Mercede realizzate dalla bottega dei Gagini; il fonte battesimale in marmo alabastrino riccamente scolpito, su cui risalta la rappresentazione del battesimo di Cristo, proveniente anche questo dalla bottega dei Gagini; le tele rappresentanti il Purgatorio e la Natività rispettivamente attribuite agli artisti madoniti Lo Zoppo di Ganci e De Galbo.
L'altare maggiore è stato recentemente sostituito con un blocco di pietra proveniente dalla cava di Geraci a causa dei danni riportati dall'originale, ricavato da un sarcofago del 1511, ora spostato in sacrestia. Il coro ligneo, opera della scuola di Antonino d'Occurre di Mistretta, risale al 1650 ed è formato da 19 posti a sedere decorati con motivi tipici del repertorio tardo-manierista e da pannelli dipinti raffiguranti la Vita di Gesù e della Madonna.
Dalla sacrestia, contenente i ritratti di alcuni tra gli arcipreti che si sono succeduti dal 1461, si accede alle stanze che contengono il tesoro della parrocchia.

NAVATA DI SINISTRA
Troviamo un'acquasantiera, in marmo bianco con piedistallo, è del XVI secolo con al centro scolpita una Madonna col Bambino. A seguire:

- CAPPELLA DI S. LUCIA: con la statua della Santa in legno del XVII secolo.

- CAPPELLA DELLA MADONNA MAGGIORE: con la statua raffigurante la Madonna della Neve, attribuita a Domenico Gagini. Preziosa testimonianza della scultura siciliana della fine del '400. In marmo bianco a fiori decorati.Sulla base di forma ottagonale è scolpita la Resurrezione; al centro due volti di angeli da un lato e due stemmi (Marchese e Marchesa) dall'altro.Una statua in legno policromo ante 1717, di ignoto scultore napoletano, rappresenta San Pietro, che regge nella mano sinistra un libro e nella mano destra le chiavi segno del potere attribuitogli dal Divin Maestro. Una balaustra in marmo rossiccio riporta le scritte; nella metà di sinistra: "Archipresbiter V.I.D.D. Iacobus Barreca. Anno D.ni 1704" e nella metà di destra: "Procurator M.r/C Cassata Fecerunt Mar Petrus Ieraci et Mr. Philiph Carancione Pano.ni".

- CAPPELLA DELL'IMMACOLATA: tardo settecentesca, venne decorata dall'artista siciliano Francesco Lo Cascio di Motta D'Affermo. (doc. 1788). La statua di ignoto scultore siciliano, raffigura l'Immacolata. Sopra la nocchia su gesso si legge: TOTA PULCRA ES ET MACULA NON EST IN TE. Una tela raffigura un prelato inginocchiato davanti alla Madonna e sullo sfondo un santuario ed una processione. Si tratta di San Alfonso de Liguori. Nel margine inferiore destro si legge: 1797. L'urna contenente reliquia e statua di S. Vincenzo Martire è un reliquiario del IV sec., di fattura spagnola che si trovava sotto l'altare principale della Chiesa del Convento dei Cappucini di Geraci. Un quadro rappresenta la Madonna delle Grazie. Si tratta di pittura su lamiera del XVII secolo, proveniente dalla Chiesa di S. Stefano.

- CAPPELLA DEL SS. SACRAMENTO: con l'altare in marmo policromo e balaustra marmorea di Salvatore ed Angelo Allegra marmorai palermitani. 1782.

NAVATA DI DESTRA
Una statua raffigura la Madonna delle Mercede, in marmo bianco a fiori oro, databile intorno ai primi decenni del XVI secolo. Sulla base ottagonale è scolpita la Resurrezione, al centro due volti di angeli e due stemmi dall'altro. (Il marchese e la marchesa).Il piedistallo anch'esso di marmo mostra scolpito sulla facciata Gesù con i dodici apostoli. Attribuita alla scuola del Gagini, oggi è stata collocata all'ingresso della chiesa. Resti del pavimento originario si trovano sotto la scala di accesso al campanile. A mattoni ottagonali in terracotta. Ogni mattone risulta formato da una mattonella centrale quadrata e da quattro losanghe.

FONTE BATTESIMALE: in pietra bianca, è formato dal piede e dal fonte vero e proprio. Attorno al piede sono scolpite due teste di uomini e due teste di donne, forse divinità pagane. Nella parte estrema del fonte sono scolpiti "L 'Agnus Dei, La Madonna col Bambino, il Battessimo di Cristo". Datato primi decenni del '500, viene attribuito alla bottega di Domenico Gagini.
La tela, raffigurante il Battesimo di Gesù, è stata dipinta dal pittore Luigi Maniscalco per il venticinquesimo anno di Sacerdozio di Don I. Giaconia Parroco di Geraci.

CAPPELLA DELLA MADONNA DELLE ROSE: decorata dall'artista siciliano Francesco Lo Cascio. (doc. 1788).
Una tela raffigura la Natività. Nel Margine inferiore sinistro si legge : JOSEPH DE GALBO CASTRIBONI PINXIT 1788.
Nella tela raffigurante la visita della Madonna a S. Elisabetta, si vedono anche due figure di uomini (forse S. Giuseppe e Zaccaria).Si vede pure una figura femminile. Nel margine inferiore a centro si legge : DIE XII AUGUSTI XI EGO PRESBITER D.JOSEPH CARBONA HOC OPUS FIERI FECI A:D: 1651. Committenti I Ventimiglia come testimonia la presenza del loro stemma. La tela centrale raffigura la Madonna del Rosario. La tela è circondata da 14 pannelli in legno raffiguranti i misteri del rosario: Gaudiosi a sinistra in basso; Dolorosi a destra in basso; Gloriosi in alto a sinistra e destra. L'ultimo mistero glorioso è rappresentato dalla tela principale. Tutto sormontato da una scritta su stucco : SICUT DIES VERNI CIRCUNDAVANT EAM FLORENS ROSARUM ET LILLA CONVALLIUM 1781.

CAPPELLA DEL PURGATORIO: si riscontra la più antica decorazione a stucco, presumibilmente ad opera di Francesco Alaimo nei primi anni del settecento (doc. del 1749). Una tela proviene dall'ex convento dei Cappuccini, raffigura S. Agata. Nel margine inferiore si legge: S.Agata V.M.P.A. .
Un'altra tela raffigura il Purgatorio con anime espietanti, anime che stanno per essere salvate e al centro la Madonna con Cristo deposto e angeli con gli strumenti della crocifissione. Una terza tela, proveniente dall'ex convento dei Cappuccini, raffigura S. Cristina. Nel margine inferiore si legge: S. Cristina V.M. . La balaustra in ferro battuto in stile barocco presenta motivi floreali.

CAPPELLA DI S. GIUSEPPE: possiamo ammirare la statua di San Giuseppe con Gesù Bambino in legno 1771, di ignoto scultore napoletano, una tela raffigurante la Madonna del Carmelo, nel cui margine inferiore si legge: 1798, e una lapide formata da tre parti. Quella centrale con stemma riproducente nella metà destra un albero con un uccello; nella metà di sinistra un cavaliere armato a cavallo che attraversa un ponte: sotto si legge: OBIT AN ETATIS UAE 64 6° MAI 1683. Nella parte di destra si legge: UT CONTRA ETRUSCOS IN PONTE HORATIUS OLIM VICTOR PONTORNUS SIC EQUES ISTE FUIT. Nella parte di sinistra si legge: MAUSOLEUM HUC TUMULU STRUXIT FRA C. AVARUM AEGRE URNIS PARVIS OSSA MANERE FERENS. Tutta la lapide è circondata da una cornice a motivi floreali con quattro putti agli angoli.

CAPPELLA DELL'ANNUNZIATA:l'altare, in marmo policromo, venne eseguito da Salvatore Durante da Palermo nel 1913. Autore e data risultano da una lapide situata sul lato destro dell'altare. La Cornice del quadro dell'Annunziata, proveniente dall'ex Convento dei Cappuccini, è in legno di noce e cipresso con motivi a foglie, fiancheggiato da due finte colonne sormontate da una trabeazione. La tela, di autore ignoto, raffigura la Madonna in ginocchio che riceve la visita dell'angelo Gabriele. Proveniente dal "PRIORATO DELLA CAVA" (1500 circa), fu prelevata e portata a Geraci nel 1837.
Di grande finezza artistica l'Autore ha voluto raffigurare il momento in cui la Vergine Maria apre il proprio Cuore alla volontà Divina resagli manifesta attraverso l'Angelo Gabriele che si inchina danvanti a lei.

CORO E SANCTA SANCOTRU: l'altare del 1511 è stato ricavato da un sarcofago in pietra bianca. Ai lati si notano figure di leoni alati con teste umane in basso rilievo. Il leggio, è a forma di aquila scolpita in legno alla cui base si legge: 1768. L'ambone, del 1710 fu ricavato da parti di balaustre formato da tre colonne. Nella colonna di sinistra si legge: "SAC. D.IOANIS VINCENTIUS GRECO PROC. - FECIT MAGIST. PETRUS JERACI PANORMITANUS."
Nella colonna centrale: "ARCHIPRE. V.I.D.D. JACOBO BARRECA ANNO D. 1704."
Nella colonna di destra: "FECIT MAGIS. A. PHUS CARANGI OHE PANORMI."

ORGANO MECCANICO: Veneziano del 1686 dal prospetto originale con pitture. Ampliato con due tastiere con più di mille canne nel 1988.

TELA DELL'ULTIMA CENA: Raffigura il Cenacolo con i dodici Apostoli. Si trova nel Presbiterio. E' attribuito al Salerno. Proviene dall'ex Oratorio della Confraternita del SS. Sacramento.

CORO LIGNEO
Di alto prestigio è sicuramente il Coro Ligneo con pannelli dipinti che fu realizzato su commissione dell'arciprete Giovanbattista Notarerrigo, dal maestro lignaro Antonino D'Occurre (in dialetto Occurri o Accurri) di Mistretta che realizzò "LI BANCHI E LI SEDIE" dalla fine del 1644 a tutto il 1650.
Comprende diciannove posti a sedere di cui dieci nell'ala sinistra e nove in quella destra, divisi uni dagli altri da braccioli intagliati con motivi floreali e figure d'Angeli sormontate da una voluta, terminante con testine. I pannelli, quindici nell'ala sinistra, raffiguranti la Vita della Madonna e quattordici nell'ala destra, raffiguranti la Vita di Gesù, sono divise da colonnine scanalate con il terzo inferiore intagliato a motivi floreali. Al di sopra delle colonnine, teste di Angeli reggono il cornicione. Quattro colonnine dell'ala destra sono state rifatte. In ogni pannello si individua un nome, forse, dell'autore. Le pitture, si ipotizza siano state realizzate dal pittore Giovan Battista Damasco nel 1652, anno in cui aveva affrescato parecchie cappelle della Madrice tra cui quella della "Madonna". Lo stesso documento rinvenuto nell'Archivio Parrocchiale di Geraci ci informa che il pittore ha dipinto "lo frixo" dentro il Coro. Le ricerche documentarie rilevano la notizia di un restauro nel 1676 e nel 1790. Nel 2010 il Coro è stato restaurato riportando alla luce le magnifiche pitture presenti in ogni scranno, scene prese dal protovangelo di Giacomo.
Il terzo pannello dell'ala sinistra del Coro raffigura la Madonna in trono col Bambino, circondata da Angeli che reggono una scritta: "BEAT VIRGINIS MARIAE MATRICIS ECCLESIAE 1680". In basso a sinistra si legge: "D.O.M. MARIANUS FRAXANO AETAT ... " probabilmente il nome dell'Arciprete che commissionò il coro.
Le stampe in carta telata della Via Crucis risalgono al 1800.

CAPPELLA S. GAETANO
Una tela raffigura S. Gaetano ai piedi della Madonna col Bambino e un'aòtro quadro raffigura S. Agostino Vescovo con ai due lati due Angeli. Nel margine inferiore destro si legge : "F. CEL: ANG: P 1734". Trovasi sopra la scala che porta ai sotterranei della chiesa.

SAGRESTIA
Nella sacrestia troviamo:
- il DECRETO DI CONSACRAZIONE risalente al 1496.
- un' acquasantiera in marmo bianco. Vi è scolpita una mano che la sostiene. Sull'orlo si legge: "PETRO DETENAS".
- due piccole tele settecentesche raffiguranti San Bartolo e San Giacomo. Una tela piccola ovale del '700 raffigura San Giuseppe.
- ben visibili si notano quindici tele su ventisei degli Arcipreti che si sono succeduti dal 1461 data di inizio delle attività parrocchiali, al 1958.

Nella Cripta che si trova sottostante il Presbiterio, sempre sotto il Parrocato di Don Isidoro Giaconia, fu allestito il tesoro dove si è racchiuso il grande patrimonio Culturale-Religioso delle varie Chiese: il Museo d'Arte Sacra.

Fonte: Comune di Geraci Siculo




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