Ove son or le meraviglie tue O regno di Sicilia? Ove son quelle Chiare memorie, onde potevi altrui Mostrar per segni le grandezze antiche?
(Dal Fazello - Storia di Sicilia, deca I,lib. VI,cap.I)
Facciata e sagrato
Dedicata in precedenza a S. Nicolò di Mira, sorge su un'area rettangolare accanto alla piazza più grande intitolata a Umberto I (situata al centro della pianta esagonale della città e costituita da quattro ampi quartini), La sua costruzione avvenne a partire dal 1693, a spese del marchese d'Avola Pignatelli e per opera di Antonio Mastrogiacomo da Ferla e di Michelangelo Alessi di Siracusa che vi compì anche opere di scultura esterna. Sulla sommità dell'arcata dell'abside si nota la scritta: "Divo Nicolao archiepiscopo mirae dicatum". La pianta, disegnata da Angelo Italia, è a croce latina e incorpora, nelle tre navate, i bracci del transetto. Nel punto d'incontro tra le due braccia della croce latina nasceva la cupola al livello del basamento, costruita negli anni cinquanta e poi rimossa negli anni novanta in seguito al terremoto del 13 dicembre 1990. Il portale centrale è in rame brunito e vi sono rappresentati, per opera di Francesco Patanè, i Sacramenti mediante pannelli a sbalzo.
L'edificio misura 51,30 m per 29,30 m oltre il sagrato, quest'ultimo di 30 m per 20,50 m in sollievo su tre gradini di giro con statue di santi in calcare tenero, i cosiddetti Santoni, tra cui quello dedicato a S. Nicolò. posti su piastroni, anch'essi in calcare. La chiesa ha tre entrate e ad esse corrispondono le tre navate, di cui la centrale più grande e le due laterali più piccole. Queste sono formate a loro volta da 4 arcate laterali con altrettanti altari.
L'interno è di tipo basilicale e i preziosi stucchi rococò sono custoditi nella Cappelladel SS. Sacramento, situata in fondo alla navata di destra, chiusa da un'alta cancellata di ferro di Geronimo Muccio e Gioacchino Bellomia; nel soffitto si può ammirare un affresco rappresentante due diverse maniere di offrire sacrifici a Dio del Vecchio e del Nuovo Testamento e sull'altare di destra il Piccolo Ecce Homo di grande valore artistico. Sotto il transetto, dove prima sorgeva la cupola, si trova la cripta mortuaria del 1769 costituita da nicchie verticali e abbellita da archi e colonnine di pregio. La Chiesa custodisce uno splendido organo settecentesco e il coro originale, il luogo del santuario riservato ai cantori. Inoltre troviamo la la statua dell'Immacolata( 1500 ) opera di Giovanni Villamace il Crocifisso Ligneo ( 1600 ) posto nell'abside ed attribuibile alla scuola di frate Umile da Petraia.
Del XVIII° secolo sono le tele dello Sposalizio della Vergine, da attribuire, a Olivio Sozzi (1690-1765), e la Madonna del Rosario del Sebastiano Croce che s'incontra prima di raggiungere l'inferriata della Cappella del SS. Sacramento, e, il simulacro in legno nell'altare barocco di destra del transetto della Madonna del Lume. La facciata rivolta ad est è a "torre", e l' ampio sagrato, ex cimitero, è contornato da piedistalli con le statue dei su citati Santoni.