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Ove son or le meraviglie tue
O regno di Sicilia? Ove son quelle
Chiare memorie, onde potevi altrui
Mostrar per segni le grandezze antiche?

(Dal Fazello - Storia di Sicilia,
deca I,lib. VI,cap.I)



Mura Dionigiane-Siracusa

Mura Dionigiane-Siracusa

Piantina



Le Mura Dionigiane, o mura di Dionisio, sono le rovine dell'imponente cinta muraria che cingeva l'antica città di Siracusa. Esse furono fatte costruire dal Tiranno Dionisio I tra il 402 a.C. e il 397 a.C..per rafforzare la cinta muraria presente che era poco resistente.Le mura cingevano completamentecittà di Siracusa per un perimetro di ben 27 km e si riunivano nel punto più alto della città, in corrispondenza del Castello Eurialo.Esse sono costruite con rocce calcaree estratte dalle vicine cave di pietra e sovrapposte alle precedenti. La vasta terrazza calcarea si estende tra l'abitato di Belvedere (quartiere extraurbano ad est di Siracusa) e il mare, avente la forma, di un grande triangolo isoscele, ed è delimitata da alte e scenografiche balze rocciose, antichissime linee di spiaggia, che la fanno distintamente emergere dalle pianure circostanti. La base del triangolo è sulla costa ionica, mentre i lati, ad occidente, delimitano la cosiddetta “balza dell'Epipoli" e hanno come vertice, appunto, il Castello Eurialo, punto più elevato di tutta la terrazza (m.120 s.l.m.).
Alla base il loro spessore era variabile tra i 3,3 m e i 5,35 m, e alte diversi metri. 14 erano il numero di torri conosciute di cui la più grande misurava 8,5 x 8,5 m. Per la sua costruzione furono impiegatie 70.000 schiavi e 6.000 buoi divisi in squadre di 200, con un ritmo di riempimento di 300 tonnellate al giorno di blocchi. Fino alla fine del V secolo a.C. questa terrazza non era fortificata ma la lunga e dura guerra con Atene consigliò , dunque, al tiranno Dionigi (408-367 a.C.) di rafforzare ancora di più le difese della città. Egli realizzò un grandioso progetto di strategia difensiva: riuscì in pochi anni, tra il 402 e il 397 a.C., dopo aver rafforzato il suo potere personale e trasformato Ortigia in una fortezza per i suoi mercenari, a circondare di una cinta muraria di 27 Km. tutta la terrazza dell'Epipoli fino al mare. Siracusa viene così dotata della più grande fortificazione realizzata nel mondo greco, dominata al vertice, nel punto più delicato del suo sviluppo, dall'immensa e straordinaria fortezza dell'Eurialo. E' Diodoro Siculo a narrarci il fervore della realizzazione di quest'opera. Già nel 402, quando riprese la guerra con Cartagine, l'immensa fortificazione era compiuta.
Il "Castello Eurialo", costituisce, come già detto, il punto di convergenza dei tratti settentrionale e meridionale della cinta, sulla sommità di una stretta sella rocciosa che si collega alla vicina altura di Belvedere dalla particolare forma a punta (Euryelos, testa di chiodo). Questa è stata unanimemente definita la più insigne e raffinata opera di architettura militare di epoca greca. Si estende su una superficie di 15.000 mq e i suoi monumentali resti sono frutto non solo della geniale intuizione di Dionigi, ma anche delle trasformazioni e aggiunte successive, che ne rendono tuttora complessa l'individuazione delle varie fasi costruttive. La più importante delle quali è stata sicuramente quella dell'era di Ierone II, per il decisivo apporto che, come è noto, diede Archimede per la difesa della città durante l'assedio da parte delle truppe romane di Macello (213-211 a.C.): sappiamo degli attacchi alle fortificazioni di Siracusa respinti dalle terribili macchine da guerra concepite dal grande matematico.
Con la conquista romana, le mura vennero rafforzate rendendo ancora più inespugnabile la città aretusea, che da città culturale divenne una vera e propria roccaforte militare che l'Impero Romano teneva molto in considerazione.
Dopo l'Impero Romano, con i Bizantini, Arabi, Normanni, Svevi e così via, le Mura iniziarono ad essere demolite per prelevare blocchi di pietra usati per costruire i nuovi edifici.
Con il terremoto del 1693 le Mura Dionigiane crollarono del tutto e vennero solo riscoperte durante gli scavi condotti dall'archeologo Paolo Orsi.
Oggi gran parte delle Mura Dionigiane è andata persa, le rovine più intatte le possiamo trovare tra il quartiere Epipoli e il Castello Eurialo.



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