Ove son or le meraviglie tue O regno di Sicilia? Ove son quelle Chiare memorie, onde potevi altrui Mostrar per segni le grandezze antiche?
(Dal Fazello - Storia di Sicilia, deca I,lib. VI,cap.I)
Parco Etna
La prima volta che si pensò all'istituzione di un Parco dell'Etna, fu intorno agli anni sessanta, quando cominciò ad affermarsi, fra gli appassionati della Muntagna, la necessità di tutelare lo straordinario patrimonio naturale del vulcano dalla invasione del turismo di massa portato dalla diffusione dei mezzi di trasporto personalie concorrere alla corretta gestione dell'ambiente e allo sviluppo sostenibile del territorio per le presenti e future generazioni.
Sull'argomento si discusse molto sia fra la popolazione che fra i politici e si andò avanti fino agli anni ottanta quando, finalmente, una legge, (n. 98 del maggio 1981) della Regione Siciliana, istituì tre Parchi Regionali e fra questi quello dell'Etna.
Per arrivare però alla reale costituzione del Parco, occorse attendere ancora altri sei anni ed arrivare al marzo 1987. Seguì poi nel corso dello stesso anno la costituzione dell'Ente Parco dell'Etna con sede a Nicolosi, presso l'antico monastero di San Nicolò l'Arena.
Primo tra i Parchi naturali della Sicilia,oggi più che mai, il suo scopo è quello di tutelare il patrimonio boschivo e la conservazione e lo sviluppo delle specie floreali e faunistiche specifiche dei luoghi e di regolamentare e coordinare lo sviluppo di quelle attività turistiche che possano dare fruibilità ai luoghi e benessere alle popolazioni insediate nell'ambito territoriale.
L'Etna la "montagna", il "Mons -Gebel" degli Arabi , considerato dagli antichi come una divinità è il Vulcano più alto dEuropa e uno dei più grandi vulcani attivi del nostro pianeta. E' alto 3.346 metri, il suo diametro alla base supera i 40 Km e la sua circonferenza i 250 Km. Oggi l'Etna presenta quattro bocche sommitali eruttive (Bocca Nuova, Centrale, Sud Est, Nord Est) e numerosi crateri laterali. Vulcano multiplo o poligenico originatosi in seguito alla sovrapposizione di prodotti eruttivi emessi nel corso di millenni, si è formato circa 500.000 anni fa attraverso diversi sistemi di risalita magmatica (assi eruttivi) che hanno creato differenziate coperture laviche e piroclastiche.
Nelle zone interessate da colate laviche recenti vi è il deserto vulcanico. Nessuna forma di vita né vegetale, né animale.
Mentre sono fertilissime e ricche di vita le aree interessate da antiche colate. L'interazione tra le forme primordiali e le forme di vita vegetale che si sono succedute nello spazio e nel tempo ha determinato l'evoluzione di una straordinaria varietà di ambienti e paesaggi naturali che sono il risultato di lunghi e complessi fenomeni (fisico-chimici,biologici e più recentemente umani).
Le prime forme di vita che si insediano sono costituite da Muschi e Licheni , tra i quali assume un ruolo fondamentale lo Stereocaulon vesuvianum. Subentrano poi le prime Fanerogame, le pioniere per eccellenza, tra cui spiccano diverse specie di Sedum, di Rumex e di Genista aetnensis, seguite poi da altre numerose specie vegetali.
Oltre 1.400 specie vegetali costituiscono la flora dell'Etna, tra di esse le piante superiori (Faggi, Lecci, Betulle, Pini, Querce, Castagni) sono quelle maggiormente rappresentate. In mezzo alle colate laviche non è raro trovare anche fertilissime "dagale" coltivate a frutteti (mele, ciliege, pere, mandorle, nocciole) o a vigneto e uliveto. E sui terreni lavici, più in basso, si sono impiantati benissimo anche il pistacchio e il ficodindia che costituiscono ormai tipici paesaggi dell'Etna, e oggi riconosciuti con specifiche Denominazioni d'Origine Protetta.
Il multiforme paesaggio cambia in continuazione alle diverse quote e ai diversi ambienti corrispondono differenti presenze di fauna selvatica (istrici, volpi, gatti selvatici, ricci, ghiri, vipere) e numerose specie di uccelli tra cui si segnalano l'aquila reale, il falco pellegrino, la poiana, la coturnice sicula, il barbagianni e l'allocco).
L'area complessiva sottoposta ai vari livelli di tutela è pari a circa 59.000 ettari e ricade interamente nella provincia di Catania interessando il territorio di 20 Comuni. Nell'area di riserva integrale (zona A) la natura è conservata nella sua integrità; nell'area di riserva generale (zona B) si coniuga la tutela con lo sviluppo delle attività economiche tradizionali; nell'area di protezione a sviluppo controllato (pre-parco) costituita dalle zone C e D , che si presenta notevolmente antropizzata, si persegue uno sviluppo economico compatibile con il rispetto del paesaggio e dell'ambiente.
Non rientrano all'interno del perimetro del Parco i centri abitati . I comuni, i cui territori ricadono all'interno del Parco, sono i seguenti: Adrano,Belpasso, Biancavilla, Bronte, Castiglione di Sicilia, Giarre, Linguaglossa, Maletto, Mascali, Milo, Nicolosi, Pedare, Piedimonte Etneo, Ragalna, Randazzo, Sant'Alfio, S. Maria di Licodia, Trecastagni, Viagrande, Zafferana Etnea.