SENTIERO NATURA
"ILICE-MONTE FONTANA"
(Parco dell'Etna)
Sentiero Ilice - Monte Fontana
In contrada Carlino (o Carrino) al confine tra i territori di Zafferana Etnea e Milo, si trova un antico leccio (Quercus ilex, ilici in siciliano) secolare. Si tratta senza dubbio del leccio di maggiori proporzioni dell'Etna, probabilmente più antico dell'età attribuitagli di circa seicento anni ed è uno degli ultimi esemplari di una foresta molto rigogliosa che anticamente collegava il versante orientale con quello settentrionale dell'Etna. Il maestoso albero presenta le seguenti dimensioni: altezza m. 18 circa, diametro massimo della chioma m. 24 circa e circonferenza alla base di m. 4,8. Le attuali condizioni vegetative sono buone, lo stato di salute è discreto, con un inizio di marcescenza alla biforcazione principale.
L'ilice può essere raggiunto da un sentiero pedonale che inizia a monte dell'abitato di Zafferana Etnea, dalla contrada denominata "Dagalone", e da una pista di proprietà del Corpo Forestale che si diparte dalla borgata Caselle, nel comune di Milo. Lungo il sentiero il paesaggio mostra numerosi terrazzamenti, casette rurali sparse qua e là, "rasule", ovili e palmenti che testimoniano la recente presenza dell'uomo e le attività connesse al taglio del bosco, alla pastorizia e alla coltivazione della segale.Nei pressi dell'albero ci sono due edifici rurali ed una cisterna.
Fino al secolo scorso esistevano nella zona grossi esemplari di leccio. Adesso tutto intorno è castagneto e ginestre. Il sentiero, reso fruibile dai volontari di Legambiente prosegue verso Nord, attraverso le lave del 1911 e 1950-51 e dagale di castagni, roverelle e ginestre. Lambisce il margine nord-orientale della Valle del Bove fino a Monte Fontana da cui si possono ammirare le rocche Musarra, Palombe e Capra, resti di un antico centro eruttivo denominato "Trifoglietto I". Rocca Musarra è uno sperone di roccia dalla forma a dente, con pareti sub–verticali. Nei pressi si rifugiava il bandito Musarra che faceva razzia delle merci che i viandanti trasportavano passando dalla vicina mulattiera.