Ove son or le meraviglie tue O regno di Sicilia? Ove son quelle Chiare memorie, onde potevi altrui Mostrar per segni le grandezze antiche? (Dal Fazello - Storia di Sicilia, deca I,lib. VI,cap.I)

Chiesa di S. Nicolò

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In piazza San Nicolò si trova la chiesa più antica di Sciacca, la Chiesa di San Nicolò La Latina, costruita durante il periodo della dominazione Normanno, sicuramente per volere della Contessa normanna Giulietta, nel periodo tra il 1100 e 1136.
Prese il nome attuale nel 1172 perchè in quel periodo passò alle dipendenze dell' abazia di S. Filippo di Argirò e del monastero benedettino di S.Maria la Latina di Gerusalemme.
E? un edificio di piccole dimensioni in chiaro stile bizantino, una grande testimonianza dell'arte siculo-bizantina, piena di decori ed elementi architettonici che si rifanno all'arte islamica. Sorge in uno dei quartieri più caratteristici ma anche tra i meno antichi, perché nel periodo in cui fu costruita, questa zona si trovava fuori dalle mura della città. All?edificio era annesso un monastero di cui rimane poche tracce.
Guardando la facciata si nota che presenta una struttura a capanna, costruita con pietra calcarea ed è guarnita da una bella cornice leggermente sporgente, con un portale d?ingresso e tre finestre di cui le due laterali così dette "cieche", quindi chiuse dalla stessa struttura e quella centrale, in asse con il portale "aperta", con un decoro vitreo. Le finestre sono incorniciate a doppio rincasso, con la parte superiore leggermente più sporgente che quella inferiore riesce a creare un gioco di ombre e luci bello a vedersi.
Ad accentuare i caratteri chi chiare origini arabe contribuiscono tre absidi, simili a quelle della chiesa madre, non molto grandi di forma cilindrica fatte con una perfetta geometria.
L'interno si presenta con una sola navata, ricoperta da un soffitto in legno , e una forma geometrica a croce latina.
Le pareti si presentano nude e senza alcun decoro o affresco, che sicuramente sono andati persi nel tempo.
Della loro esistenza però se né certi, da ritrovamenti di frammenti di affreschi bizantini sulle pareti durante lavori di recupero effettuati durante il primo trentennio del 1900. La mancanza di alti decori e affreschi rendono così l'interno della chiesa un chiaro strumento per apprezzare e valorizzare l'architettura del periodo.
In alto ci sono delle piccole finestre strombate, delle vere e proprie prese di luce simili alle feritoie presenti sulle mura del Castello. All'interno della struttura si trovano quattro nudi e grezzi altari in pietra di cui tre nelle absidi e uno nella parte destra della navata dedicato a San Nicola.

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