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::parco-letterario-brancati-vitaliano»Vita ed opere di Vitaliano Brancati » Storia

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Ove son or le meraviglie tue
O regno di Sicilia? Ove son quelle
Chiare memorie, onde potevi altrui
Mostrar per segni le grandezze antiche?


(Dal Fazello - Storia di Sicilia,
deca I,lib. VI,cap.I)





Vitaliano Salvatore Giuseppe Brancati nasce a Pachino il 24 luglio 1907,da Maria Antonietta Ciavola e da Rosario Brancati, in via Lincoln nella casa del nonno materno, oggi sede dell' Agenzia del Banco di Sicilia.
1910 - Seguendo con la famiglia il padre, funzionario di prefettura, lascia Pachino all'età di sei anni, per raggiungere prima Ispica, poi Pozzallo e Modica dove compie gli studi inferiori e vive sino al 1919.
1920 - Il padre viene trasferito alla Prefettura di Catania e lì, Vitaliano ultima gli studi ginnasiali iscrivendosi prima al Cutelli e poi al Liceo- Ginnasio Spedalieri.
Giovanissimo, aderisce al Partito Nazionale Fascista ed inizia la sua attività letteraria con opere di regime.
1924 - Pubblica su Il Giornale di Sicilia, il racconto "Il seno crescente" che, allora, suscita non poco scandalo per via della sua componente erotica.
Pubblica e dirige la rivista Ebe che vive solo per pochi numeri.
1928 - Diventa redattore del "Giornale dell'Isola" e pubblica il dramma "Fedor", composto tra il 1924-25.
1929 - Il 30 ottobre si laurea a Catania col massimo dei voti e la lode alla Facoltà di Lettere con una tesi su Federico De Roberto critico, psicologo e novelliere, relatore il professor Natale Busetto.
1930 - Al Salone Margherita di Roma viene rappresentato il suo mito in un atto, "Everest", dalla compagnia dei giovani diretta da Stefano Landi, figlio di Luigi Pirandello.
1931 - Pubblica in volume "Everest " in cui è adombrata la figura di Mussolini che il 13 giugno riceve Vitaliano a Palazzo Venezia.
1932 - Pubblica il suo primo romanzo "L'amico del vincitore " e il dramma "Piave " .
Collabora al Popolo d'Italia.
Pubblica l'opera "Il viaggiatore dello sleping n.7 era forse Dio?" che ebbe sporadiche rappresentazioni.
1933 - Trasferitosi a Roma, oltre ad insegnare, Brancati inizia l'attività di giornalista: dapprima scrive per "Il Tevere" e, in seguito, dal 1933 in poi, per il settimanale letterario "Quadrivio" del quale diviene redattore capo.
Muore il nonno paterno al quale era molto legato e a cui dedica uno dei suoi racconti più belli.
1934 - Pubblica su Quadrivio il romanzo "Singolare avventura di viaggio" dove appaiono per la prima volta i temi legati ai problemi dell'esistenza e all'erotismo.
L'opera viene recensita negativamente dallo stesso vicedirettore del Quadrivio Luigi Chiarini e, accusato di immoralità, Vitaliano si dimette poco dopo dal giornale.
In seguito al contatto con Corrado Alvaro, Alberto Moravia e altri scrittori di quel periodo, proprio nel '34, Brancati matura la sua crisi politica, si distacca dalle posizioni fasciste e disconosce i suoi scritti giovanili per lo più improntati all'ideologia dell'azione.
1935 - Torna in Sicilia dove si prepara e vince il concorso per insegnare Italiano e Storia negli Istituti Magistrali.
La rivista Il Convegno pubblica alcuni stralci del suo dramma in un atto "Eraclio", mai rappresentato
1936 - Torna a Roma e collabora al settimanale Omnibus.
1937 - Viene assegnato all'Istituto Magistrale di Caltanissetta , dove ha, tra gli allievi, Leonardo Sciascia.
Vitaliano si dimetterà dall'insegnamento qualche anno dopo per dedicarsi pienamente alla sua attività di scrittore.
1938 - Ritorna a Catania dove insegna in un istituto magistrale.
Pubblica la commedia "Questo matrimonio si deve fare" trasmessa alla Radio nel 1963 e dalla TV nel 1971.
Pubblica a puntate sul Quadrivio il racconto "Sogno di un valzer ", pubblicato in volume nel 1982.
Continua la sua collaborazione al settimanale Omnibus di Leo Longanesi fino al 1939 quando la rivista viene soppressa da parte del regime fascista.
1939 - L'anno in cui inizia la seconda guerra mondiale pubblica " In cerca di un sì ".
1941 - Si dedica all'insegnamento fino al 1941, anno in cui ritorna a Roma e pubblica "Gli anni perduti" da lui stesso considerato il suo primo vero romanzo, e la farsa spregiudicata "Don Giovanni in Sicilia" pubblicata nello stesso anno (dalla quale verrà tratto il film omonimo).
1942 - Viene rappresentata la sua commedia "Le trombe di Eustachio" al Teatro dell'Università di Roma, dove conosce Anna Proclemer, sua futura moglie.
1943 - Ritorna a Catania, anche per sottrarsi alle minacce dei fascisti, raggiungendo la famiglia, sfollata per i devastanti bombardamenti aerei sulla città, a Viagrande, dove scrive la commedia "Le nozze difficili ".
Rimasta nei cassetti e, trovata dalla figlia, verrà rappresentata dalla RAI solo nel 1977. A Zafferana, assistette all'entrata di una parte delle truppe anglo-americane che avevano invaso la Sicilia.
Vengono raccolte nel volume "I piaceri" le corrispondenze tratte da "Omnibus" di ispirazione anticonformista radical-liberale.
Nello stesso anno, al Teatro delle Arti di Roma la sua commedia "Don Giovanni involontario" viene sospesa alla quinta replica per l'intervento di una squadra fascista.
1945 - Rivede Anna Proclemer a Catania dove, con lei protagonista, il regista Giuseppe Amato sta girando il film Malìa, tratto da un racconto di Luigi Capuana.
1946 - Il 22 luglio sposa Anna Proclemer .
Il 19 settembre gli viene assegnato il Premio Vendemmia per " Il vecchio con gli stivali" dal quale sarà tratto il film "Anni difficili" diretto da Luigi Zampa.
Pubblica "I fascisti invecchiano" e per il quotidiano Tempo inizia l'inchiesta "Siciliani difficili a spiegarsi".
1947 - Vitaliano collabora alla sceneggiatura del film "Anni difficili" di Luigi Zampa che diede inizio ad un filone di pellicole di satira politica che furono inizialmente osteggiate dalla censura.
Su Tempo illustrato inizia la pubblicazione del " Diario romano", raccolto in volume nel '61.
1948 - Ritorna a pubblicare sul Corriere della Sera. Pubblica su Botteghe Oscure la commedia "Raffaele" che andrà in sena solo nel 1961 con Gino Cervi e Massimo Girotti.
1949 - Compra finalmente la sua prima macchina, una 1100 Fiat.
Pubblica su Il Mondo il racconto tragicomico di un'impotenza sessuale "Il bell'Antonio", dal quale viene tratto nel 1960 l'omonimo film del regista Mauro Bolognini con Marcello Mastroianni e Claudia Cardinale. Per il Bell'Antonio, Brancati riceverà, nel 1950, il Premio Bagutta.
1950 - Pubblica la commedia "Una donna di casa ".
Scrive la farsa "Il tenore sconfitto" rappresentata al teatro Eliseo di Roma con scene di Renato Guttuso.
1952 - Pubblica "Le due dittature" e "Il vecchio con gli stivali" .
Scrive la sua commedia più famosa "La governante ", dramma di un'omosessualità femminile, la cui rappresentazione viene proibita dalla censura, per cui la pubblica in volume.
Annuncia all'editore Bompiani la stesura di tre romanzi ossia la trilogia "I siciliani".
Dei tre riesce a scrivere solo "Paolo il Caldo", pubblicato peraltro senza i due capitoli finali nel 1955 con la prefazione di Alberto Moravia.
Nel 1973 verrà tratto l'omonimo film diretto da Marco Vicario e interpretato da Giancarlo Giannini e Ornella Muti.
Per il cinema Brancati scrive
nel 1951 la sceneggiatura di "Signori in carrozza " de L'arte di arrangiarsi diretto da Luigi Zampa,
nel 1952 " Altri tempi " con la regia di Alessandro Blasetti,
nel 1951 "Guardie e ladri " di Mario Monicelli.
A maggio del 1952 tiene una conferenza a Parigi sul tema "Le due dittature".
In seguito alla censura, che aveva vietato la commedia "La Governante", Vitaliano scrive il pamphlet "Ritorno alla censura".
La governante sarà rappresentata la prima volta nel '65 al Teatro Duse di Genova.
1953 - La moglie va a vivere da sola, mantenendo tuttavia buoni rapporti col marito.
Collabora con Roberto Rossellini alla scenggiatura dei film "Dov'è la libertà " e "Viaggio in Italia" .
1954 - Muore il 25 settembre presso la clinica Fornaca di Torino per le impreviste conseguenze di una operazione chirurgica al torace per l'asportazione di una ciste dermoide.
I funerali avvengono a Catania il 29 e lo stesso giorno l'amico deputato comunista Pompeo Colajanni lo commemora alla Assemblea Regionale Siciliana che in segno di lutto sospende per un momento la seduta.
Nel 1961 fu pubblicato una raccolta di sue prose sotto il titolo "Diario romano" e, alla fine del 1973, "Il borghese e l'immensità", raccolta di articoli e saggi di varia natura.