Home Page Chi siamo Cosa offriamo Finalità Partecipa Donazioni Contatti Segnalazioni Mappa del sito Meteo Cartoline


Provincia di RAGUSA


Visita il capoluogo

I Comuni

ITINERARIO DEI CASTELLI NELLE PROVINCIE SICILIANE


 

::basilica-san-giovanni-battista»Navata sinistra » Storia

Video Eventi Cartoline Galleria Brochure Commenti Link

 

Ove son or le meraviglie tue
O regno di Sicilia? Ove son quelle
Chiare memorie, onde potevi altrui
Mostrar per segni le grandezze antiche?


(Dal Fazello - Storia di Sicilia,
deca I,lib. VI,cap.I)





Entrando a sinistra si nota una porta mimetizzata nel pilastro che immette in un locale dove scendeva il contrappeso dell'orologio; più avanti un'acquasantiera a forma di conchiglia che si trova pure nella parete di destra dell'altro ingresso laterale.
La prima cappella della navata sinistra, originariamente chiusa da un elegante cancelletto, è dedicata all’Addolorata, alle cui pareti si conservano centoventuno reliquie inglobate in una sequenza di pilastrini in legno dorato, raccordati da esili archetti in stile barocco. La cappella ha un ricchissimo altare con cariatidi raffiguranti due angeli scolpiti dal volto di donna con sguardo fisso, che sorreggono il piano dell'altare in pietra; sopra vi è il reliquiario con stucchi dorati e con al centro la tela dell' Addolorata dipinta nel 1883 da Domenico Provenzani.
Sull'altare, protetti da un vetro, vi sono due bambini in cera che contengono parte dei corpi di S. Vittoria, S. Vittorio e San Vincenzo. Questo reliquiario è talmente profondo che sul lato esterno della chiesa in via C. Alberto si è dovuto creare quasi un abside che occupa tutto il marciapiede.
Segue la cappella di Santa Barbara, in cui si trova un altare di marmo policromo, riccamente decorato,con una raffinata Natività di Gesù, scolpita su marmo bianco, in basso al centro, mentre al di sopra si trova un quadro posto tra colonne affiancate con l'effigie di S. Barbara Martire con una palma in mano, opera di Stefano Ragazzi del 1759. Al culmine delle colonne, formanti quasi una nicchia, vi è una corona smerlata al di sopra di uno scudo con basso rilievo di palma dorata. Un altro simbolo si trova negli zoccoli delle colonne interne, dove si vede un medaglione in marmo bianco con cinque spighe di grano sovrastate da stelle, le stesse si ritrovano pure sul quadro. Infine, sulla tavola dell'altare, dentro un elegante urna di vetro, è collocato Gesù Bambino.
La terza cappella è quella di Santa Rosalia, impreziosita da una statua della Santa inginocchiata, chiusa in un nicchia coperta di vetro, indorata nel 1887 da Paolo Cappellani di Palazzolo Acreide.
Al di sopra delle colonne affiancate si trova una riquadratura in gesso con una colomba in bassorilievo che rappresenta lo Spirito Santo. Dopo la porta laterale, detta “Custureri” che dà sulla via C. Alberto, si trova la cappella, prima dedicata a San Giacomo ed oggi dedicata a Santa Lucia, la cui statua si trovava nella chiesa di San Vito, distrutta a suo tempo per fare posto al Convento delle Suore degli Angeli. Sulla parete destra un piccolo Mausoleo fiancheggiato da due leoni, dedicato a Iacopo Giudice
La nicchia, fiancheggiata da due colonne, culmina con uno scudo. Ai lati estremi, vi sono raffigurati, a tutto tondo: a sinistra la Madonna con un calice in mano e al di sopra un medaglione con il volto di Gesù; a destra S.Giovanni Battista simile alla famosa statua lignea, con una croce, un libro ed un agnello con al di sopra un altro medaglione con il viso della Madonna.
Infine, l'ultima cappella di questa navata è costituita da un altare con agli angoli due cariatidi, raffiguranti due angeli con sguardo fisso, che sembrano reggere il primo altare con la statua in marmo di Carrara dell'Immacolata (XVIII sec.) posta al centro di sei colonne tortili, sulle quali si trovano le statue di S.Pietro e di S.Paolo.
La statua è opera dello scultore Vito Corolla da Trapani, artefice anche della statua in alabastro del 1706, esistente nella Chiesa Madre di Comiso. La Madonna, articolata nello spazio da un particolare dinamismo, è colta in un movimento rotatorio e ascensionale, avvolta dallo svolazzante manto e dalla veste che, morbidamente, sottolinea la sua struttura anatomica, evidenziata significativamente dalle macchie blu e dorate applicate nella materia marmorea, la cui escavazione scultorea è di raffinatissimo livello artistico.





Visualizzazione ingrandita della mappa