Ove son or le meraviglie tue O regno di Sicilia? Ove son quelle Chiare memorie, onde potevi altrui Mostrar per segni le grandezze antiche?
(Dal Fazello - Storia di Sicilia, deca I,lib. VI,cap.I)
Chiesa Madre Maria SS. Annunziata
Via Duomo, 5
La chiesa Madre di Maria Santissima Annunziata, adornata da splendidi affreschi e preziose tele e da pregevoli opere d'arte, sorge addossata al torrente Santa Beatrice. Costruita tra il 1737 e il 1740, si trova nella centrale piazza di forma triangolare dedicata a Vittorio Emanuele III.
La facciata esterna ormai logora del passato, reca il bronzeo portone d'ingresso, sulla destra oltre all'ingresso laterale, è collocato il maestoso campanile (edificato dopo la demolizione del precedente che era inagibile e pericolante) dotato di un concerto di 6 campane che svetta tuttora tra i tetti della città.
La chiesa, secondo il progetto, sarebbe dovuta constare di una navata centrale e due laterali: la prima unita alla seconda a mezzo del solito archeggiato e colonnato. Ma la mancanza di fondi sufficenti fece sorgere la chiesa monca, rinviando a tempi migliori la costruzione delle due navate laterali, mai più edificate. Nelle sue linee la chiesa non ripete nessuno stile architettonico. Forse avrebbe dovuto ripetere lo stile barocco.
La chiesa, a croce latina, presenta due ingressi ed è suddivisa da colonne lesene che fuoriescono dai muri con capitelli compositi.Il transetto con volta a botte è sormontato da una cupola.
L'ingresso principale è in marmo colorato e vi si arriva attraverso una scalinata in pietra lavica. All'interno, la chiesa si presenta interamente affrescata.
Entrando, lateralmente la navata, si trovano quattro altarini in marmo di Taormina, sormontati da tele di autore ignoto: "Madonna del Carmine", "San Giuseppe morente", "Madonna del Rosario" e "Maria SS. Annunziata" (a cui è intitolata la chiesa e ai cui piedi era posta la tomba di Ignazio II di Gravina, Principe di Palagonia e fondatore di Piedimonte Etneo).
Sulla parete sinistra, al centro dei due altari, è posto un fercolo in legno scolpito risalente al 1933, che viene usato per il trasporto dell'Addolorata durante la processione del Venerdì Santo.
Nelle nicchie presenti vi sono conservate la statua della beata concezione della vergine Maria, di Sant'Antonio da Padova, Santa Lucia, Maria ausiliatrice, il sacro cuore di Gesù e collocata a destra dell'altare vi sono la nicchia che custodisce la statua del patrono S. Giorgio Martire e la nicchia della Madonna addolorata.
Recentemente è stato inaugurato il museo sotterraneo della chiesa, visitabile durante le varie annue festività.
Prospiciente la chiesa si trova la statua di Santa Caterina d'Alessandria una volta posta nella chiesa del S.S. Crocifisso, della scuola del Gagini ad una sola navata.
Di pregevole sono sul lato destro, il pulpito, in legno scolpito e con al centro l'aquila reale, stemma dei Borboni, risalente al 1791, opera di Nunzio Grasso e la fonte battesimale con copertura lignea stile rococò
Il presbiterio, un tempo abbellito dall' altare maggiore in marmo di Taormina, è circondato da un coro ligneo in noce scolpito risalente alla prima metà dell'800.
L'interno è ancora in parte rivestito da pitture su muro, risalenti al 1800, opera dei pittori Antonino Freri e Carmelo Ganguzza.
L'opera più preziosa che la chiesa conserva, è la pala del Crocifisso, dipinto ad olio nel 1502 da Giovanni Salvo D'Antonio, nipote del famoso Antonello da Messina.
Si notano al centro il Cristo Crocifisso e, alle estremità delle due braccia, le mezze figure di San Giovanni e della Madonna. In alto c'è un pellicano, in basso un teschio. Fu commissionato dall'arciprete Matteo di Villa da Messina, il 24 ottobre del 1502, per il prezzo pattuito di 5 onze (63,75 lire). Ai lati del transetto vi sono due altari in marmo di Taormina dedicati:
* l' altare del SS. Crocifisso, sopra il quale è rappresentata la crocifissione di Gesù, abbelito da un Crocifisso ligneo ai cui piedi sta una statua dell'Addolorata ricavata da un tronco d'ulivo;
* l'altare del SS. Sacramento, in stile barocco, costruito con marmi policromi di Taormina ad intarsio. Sopra di esso è visibile una riproduzione dell'ultima cena di Leonardo Vinci.
Nelle vele del transetto sono rappresentati i 4 evangelisti (Marco con il leone, Matteo con il bue, Giovanni con l'aquila e Luca con l'agelo); mentre nel catino centrale si trova il dipinto del Sacro Cuore di Gesù.
Sulla volta della navata centrale è visibile un dipinto rappresentante Mosè e la Madonna circondata da angeli e santi.
Nella chiesa sono custodite,inoltre le statue di Santa Lucia, Santo Antonio di Padova, Maria Ausiliatrice e il Cuore di Gesù. Una statua in legno e cartapesta di notevole pregio è quella del patrono di Calatabiano, San Giorgio a cavallo risalente al '700 circa, il cui culto è stato ereditato dalla dominazione normanna.