Ove son or le meraviglie tue O regno di Sicilia? Ove son quelle Chiare memorie, onde potevi altrui Mostrar per segni le grandezze antiche?
(Dal Fazello - Storia di Sicilia, deca I,lib. VI,cap.I)
Chiesa Madre
La Chiesa Madre è l'unica chiesa parrocchiale di Ferla ed è dedicata a San Giacomo Maggiore Apostolo. Citata da Roccho Pirro, il suo sito nasconde antichissime testimonianze: recenti scavi hanno messo in luce il nucleo di una necropoli ellenistica all'interno del suo perimetro. Alcuni anni fa durante i lavori di pavimentazione della piazza furono scoperte tombe cristiane che starebbero a documentare la persistenza di un centro abitato nello stesso sito. La chiesa attuale fu ricostruita, dopo il terremoto del 1693, sullo stesso perimetro della precedente di cui da notizia il Pirro. La costruzione precedente, come dimostrano i reperti raccolti nel lapidario del Battistero, doveva essere di tipo rinascimentale. La ricostruzione avvenne a spese del Marchese della Ferla secondo un impianto a mononavata. La chiesa è caratterizzata da una muratura imponente fortemente sostenuta da robusti contrafforti, sui due lati. Il prospetto costituito da due ordini architettonici (il primo dorico, il secondo ionico) forse non fu mai completato. Il terremoto del mese di gennaio 1848 dovette totalmente cancellare la parte incompleta del terzo ordine. Successiva alla realizzazione del prospetto è la torretta dell'orologio, costruita su un contrafforte, sul lato nord. Tutto il paramento murario è realizzato con conci squadrati di pietra da taglio. Sul portale principale, di stile corinzio, campeggia lo stemma civico. L'interno, di ampie dimensioni, ha tre cappelle per ogni lato. La chiesa è dotata di un archivio che raccoglie atti, manoscritti e documenti in pergamena a partire dal 1500. L'apparato decorativo degli stucchi e delle sculture è di stile corinzio.