Ove son or le meraviglie tue O regno di Sicilia? Ove son quelle Chiare memorie, onde potevi altrui Mostrar per segni le grandezze antiche?
(Dal Fazello - Storia di Sicilia, deca I,lib. VI,cap.I)
Chiesa di S.Sebastiano
È la chiesa più grande del paese; ha impianto a tré navate con 41 m. di lunghezza e 41 m. di larghezza. Fu edificata la prima volta nel 1481 con l'autorizzazione del vescovo di Siracusa Dalmazio S. Dionigi il quale assegnò indulgenze straordinarie per stimolare la raccolta dei fondi. Il terremoto del 1693 distrusse interamente il tempio quattrocentesco che fu ricostruito secondo un modulo più ampio ed un programma plastico decorativo ricco di pregi artistici. La navata destra fu dedicata alla Madonna, quella centrale a San Sebastiano, quella sinistra alle Anime del Purgatorio. Ciò si evince dai tré altari principali e anche dai simboli a mosaico del sagrato della chiesa. La divisione fra le navate è realizzata con pilastri a sezione quadrata sormontati da capitelli corinzi. Nelle navate laterali si aprono otto cappelle (quattro per lato). Quelle del lato sinistro sono nell'ordine: la cappella del Fonte Battesimale, quella del SS. Crocifisso, quella di San Giuseppe e quella di Gesù Risorto. Quelle del lato destro sono dedicate alla Resurrezione di Gesù, al Martirio di Cristo alla Colonna, a Sant'Antonio. Per l'apparato plastico della singolare facciata fu chiamato l'architetto e scultore buccherese Michelangelo Di Giacomo il quale, per la prima volta, in tutta l'esperienza decorativa del barocco ibleo, elevò l'effimero a dignità di scultura (1734-1741). La macchinetta del portale lungi dall'essere il solito apparato decorativo ridondante di spezzate, di curve e di goffe figure, è il migliore esempio scultoreo del barocco del Settecento siciliano. Per le decorazioni interne furono chiamati abilissimi stuccatori; per le pitture fu incaricato Giuseppe Cristadoro, autore del grandissimo quadro di San Sebastiano. All'interno si conservano una statua di San Sebastiano in legno d'arancio (1530) ed una bellissima statua lignea del Settecento raffigurante l'Immacolata. La festa di S. Sebastiano fu istituita il 13 settembre 1642 con bolla del Papa Urbano Vili; il vescovo di Siracusa G.A. Capobianco creò l'obbligo del precetto per tale festa (19 gennaio 1660). La chiesa fu resa sacramentale il 28 maggio 1660 per concessione del Papa Alessandro VII. La chiesa è citata da Roccho Pirro, «cospicuo tempio» ebbe a definirla Vito M. Amico. Oggi purtroppo presenta gravi problemi strutturali. L'edificio per questioni connesse al piano di fondazione, al sovraccarico della massiccia facciata, e per problemi derivanti dalla facile erosione della pietra da costruzione adoperata, presenta pericolose lesioni alla struttura e gravi danni all'apparato plastico-decorativo. Ciò che occorre è un corretto ripristino strutturale che miri a sanare il piano di fondazione, a cucire le lesioni di facciata e a fermare l'erosione dell'apparato scultoreo.