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Ove son or le meraviglie tue
O regno di Sicilia? Ove son quelle
Chiare memorie, onde potevi altrui
Mostrar per segni le grandezze antiche?

(Dal Fazello - Storia di Sicilia,
deca I,lib. VI,cap.I)



Chiesa Santa Maria delle Grazie

Chiesa Santa Maria delle Grazie

Salita Monasteri



Appartenente all'ordine benedettino, la chiesa di Santa Maria delle Grazie viene chiamata Badia Nuova, per distinguerla dalla Badia Vecchia, poco distante. Fu costruita assieme al monastero nel 1499, su una antica chiesa dedicata a San Matteo, dalla famiglia Signorino, una delle più antiche e nobili del paese, a seguito di una diatriba tra due famiglie nobili di Polizzi: i La Mattina e i Signorino, per la successione al titolo di badessa della Badia Vecchia. I Signorino vollero così dimostrare il proprio potere e rimediare all'affronto, subìto dalla sorella Scolastica per non essere stata eletta "abbadessa" della Badia Vecchia.
La chiesa, che fu completamente rifatta alla fine del '700, come attesta la targa sopra il portale in pietra squadrata nel prospetto principale, è di stile barocco, ha un' unica navata e due entrate, una su Salita Monasteri, l'altra in via Carlo V.
La facciata è caratterizzata nella parte superiore, dalla presenza di finestre chiuse da inferriate in ferro battuto, mentre superiormente termina con un timpano triangolare e un antico campanile a torretta, suddiviso da tre aperture con archi a tutto sesto con modanature.
Il portone della facciata laterale, sempre realizzato in pietra squadrata, si presenta a tutto sesto racchiuso ai lati da resti di capitelli. Al di sopra dell'entrata principale si trova il coro delle monache benedettine, caratterizzato dalla ricca cancellata in ferro battuto con motivi floreali. L'opera più bella conservata nella chiesa è la Custodia Lignea, scolpita nel 1697 da Pietro Bencivinni.
"Sfavillante nel suo oro, ridondante nel suo stile barocco, la più grande custodia lignea di Sicilia domina con la sua dimensione monumentale l'intero cappellone della Chiesa di S. Maria delle Grazie.
Una struttura architettonica piramidale, articolata su quattro piani, in un "delirio" di colonnine tortili, cariatidi, aquile, angeli, festoni di frutta, nicchie con statue di santi, profeti, apostoli...." (V. Abbate)
Vi è anche custodita l'olio su tela del II decennio del '600, attribuibile con sicurezza a Gaspare Vazzano, I quattri Arcangeli. Il quadro, proveniente dalla Chiesa di S. Maria delle Grazie o Badia Nuova, rappresenta i quattro arcangeli (Uriel con la spada, Gabriel con il giglio in mano, Michael che trafigge con la spada il demonio, Raphael con un grande pesce in mano). In basso scenette con Annunciazione, Natività.....
Al disopra dell'entrata principale, come nella Badia Vecchia, si trova il coro delle clarisse, decorato con motivi floreali.
Tra le opere custodite al suo interno va ricordata la pregevole custodia lignea barocca scolpita nel 1697 dallo scultore polizzario Pietro Bencivinni, posta nell'altare maggiore. L'opera è costituita da colonne tortili, angeli, teste alate di cherubini, festoni, busti e statue e presenta una struttura piramidale a tre ordini con fastigio terminale.
All'interno si possono ammirare anche:
- la tela raffigurante i quattro arcangeli, attribuita a Gaspare Vazzano, meglio conosciuto insieme al Salerno come Zoppo di Gangi, e datata intorno al secondo decennio del seicento;
- la Madonna delle Grazie attribuita a Filippo Quattrocchi.


Scheda illustrativa [Fonte: Associazione Culturale Natfolia]
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