Ove son or le meraviglie tue O regno di Sicilia? Ove son quelle Chiare memorie, onde potevi altrui Mostrar per segni le grandezze antiche?
(Dal Fazello - Storia di Sicilia, deca I,lib. VI,cap.I)
In essa aveva sede l'antichissima confraternita dei notai, avvocati e procuratori. All'interno della cappella si custodisce il Sepolcro della baronessa Antonia Pisani-Ciancio(1799). La baronessa Pisani-Ciancio fu una grande benefattrice per le sue molte opere pie, a lei si attribuiscono i contributi per tutti gli altari in marmo, le decorazioni in ceramica della guglia o cuspide del campanile, la spesa per il baldacchino ricamato in oro e l'acquisto della statua di Gesù che da le chiavi a S. Pietro. Si guadagnò meritatamente un posto di privilegio proprio nella cappella di S. Pietro, attigua alla sua stessa abitazione (Palazzo Pisani). La morte della baronessa, avvenuta nel 1779 chiude ad Adrano non solo un secolo ma un'epoca. Il suo monumento funebre in granito e marmo nella sua semplicità è un buon esempio di scultura neoclassica. Il busto a rilievo della baronessa effigiato in marmo bianco è incastonato in un medaglione ovale in marmo scuro.
Sempre nella cappella di S. Pietro nell'altare centrale spicca il bassorilievo del tabernacolo dove emerge Gesù che da le chiavi a S. Pietro, il tabernacolo realizzato in legno da Simone Ronsisvalle nel 1928.Simone Ronsisvalle nacque a S. Maria di Licodia il 28/10/1879, frequenta a Catania la bottega di uno sculture, per perfezionare la sua tecnica che aveva appreso da autodidatta. A 23 anni, torna a S. Maria di Licodia, sposandosi nel 1904 con Giuseppina Ronsisvalle da cui ebbe sei figli. Successivamente, con la famiglia si trasferì a Malta, poi in Tripolitana e anche in Tunisia. Subito dopo la prima guerra mondiale, venne ad abitare definitivamente in Adrano, dove aprì la sua bottega. La stima acquistata con i suoi lavori, realizzati per Adrano e Bronte, lo portarono a dirigere, nelle due città due scuole di disegno che furono molto frequentate. Morì ad adrano il 28/10/1960.
Di particolare pregio il gruppo scultorio di Gesù Cristo che da le chiavi a S. Pietro, scultura in argento cesellato e legno. L'opera interpreta l'affresco del Perugino che si trova nella Cappella Sistina del Vaticano.
Le teste di legno furono lavorate a Roma, le vesti di ambedue i personaggi sono d'argento, opera di fine settecento per munificenza della benemerita baronessa Antonia Pisani di Adernò. Il mezzo busto di S. Pietro collocato tra le due statue di Gesù e S. Pietro con la testa in argento ha nel petto un'insigne reliquia, la rotella cioè l'osso del ginocchio dell'apostolo Pietro. Questo busto è un lavoro che rimonta a due secoli prima del magnifico gruppo cioè nei primi del secolo XV. Secondo lo storico patrio prevosto Salvatore Petronio Russo nel suo libro "Illustrazione Storica Archeologica di Adernò" così scrive: che la insigne reliquia venne a noi dal sac. Antonino Cardillo di Adernò, il quale fu segretario dell' Eminentissimo Cardinale Farnese, nipote del Papa Paolo III il cui pontificato durò dal 3 ottobre 1534 al 13 novembre 1549"che ne fece dono alla Chiesa di S. Pietro.
Inoltre la cappella è impreziosita da tele ad olio e affreschi:
Il Martirio di S. Agata: Descrizione - La santa è raffigurata nel momento in cui la portano via per tagliarle il seno. La santa è circondata da guardie e curiosi che assistono alla scena. Un putto avvolto da un mantello scende dal cielo sopra una nuvola.
La Chiamatadi Pietro , S. Pietro che paga i tributi e Il Pianto di S. Pietro in gallicantu sono attribuite a Zoppo da Gangi.
Sulla volta risaltano gli affreschi che narrano i punti salienti della vita del santo: La chiamata di S. Pietro, Simon Mago con S. Pietro, Il miracolo di S. Pietro e La liberazione di S. Pietro dal carcere.