Ove son or le meraviglie tue O regno di Sicilia? Ove son quelle Chiare memorie, onde potevi altrui Mostrar per segni le grandezze antiche?
(Dal Fazello - Storia di Sicilia, deca I,lib. VI,cap.I)
Santuario di Maria SS. del Mazzaro
Via Evangelista Torricelli
La Chiesa si erge maestosa e leggiadra, nella parte più alta della città di Mazzarino a 575 metri su livello del mare e presenta un'impronta architettonica di grande interesse: il suo prospetto, infatti, rappresenta un classico esempio del tardo barocco siciliano, come rivelano gli elaborati raccordi a chiocciola o volute e i ripetuti articolati marcapiani o cornicioni.
Il piano di facciata è pausato da monolesene piane alle ali, accompagnate da semicolonne che addolciscono la spigolosità. Esse diventano doppie in prossimità del portale centrale anticipandone la chiarezza geometrica. Oltre a conferire compostezza all'intero paramento, descrivono un agile diaframma che separa il centro abitato dal vasto e modulato orizzonte retrostante la Chiesa. I timpani arcuati, quasi sospesi sui portali, inopportunamente echeggiati dalla gradinata a mezza luna, appaiono dissociati da quello spezzato della finestra al piano di sopra e dalla cella campanaria a vela tripartita, come quella della Chiesa dello Spirito Santo evocando nella sua semplicità connotati barocchegianti.
Dal 2 luglio 1883, la Chiesa è consacrata con il titolo della Vergine Santissima delle Grazie, volgarmente detta Maria Santissima del Màzzaro e messa sotto la protezione dei martiri Benedetto, Atanasio, Agata e Lucia. Le vicende storiche di questa chiesa sono legate al ritrovamento del 16 settembre 1125 della tavola dipinta di Maria Santissima delle Grazie, e di un Crocifisso ligneo, tuttora esistenti e collocati al suo interno.
Si narra infatti che intorno al 1125, un pastore scoprì in un sotterraneo un quadro di legno nel quale era dipinta la Madonna con il bambino e accanto a lei le due Sante siciliane: S. Agata e S. Lucia. Questo quadro era stato sepolto, in seguito ad un editto sull'iconoclastia (distruzione delle immagini sacre) emanato dal Papa Leone Isaurico. Il popolo, dopo il ritrovamento del quadro, proclamò la Madonna del quadro "Madonna delle Grazie" e patrona della città.
La Chiesa attuale è la quarta, dopo quella eretta da Enrico di Lombardia, prima dei 1135, e quella fatta erigere da Manfredi, conte di Policastro, nel 1154, più sontuosa della precedente che venne demolita di proposito perché ritenuta inadeguata dal nuovo Signore.
Di questa seconda costruzione, l'Ingala riporta l'atto solenne di donazione di terre intorno e in contrada Prato con il godimento delle acque, di ogni servitù e pertinenza.
Tale Chiesa, menomata nel tempo e riabilitata dal popolo, fu completamente distrutta dal terremoto del 1693 e ricostruita intorno al 1760.
Lo zelo apostolico di un frate cappuccino, Padre Ludovico Napoli, e la grande disponibilità dei "mazzarinesi" unita alla maestria di Natale Bonaiuto, restituirono alla Città il Santuario di Santa Maria del Mazzaro nel 1782.
Entro il 1847, qualche anno dopo i lavori di Don Andrea Bartolotta in Madrice il Santuario si abbellì di stucchi: altri ornamenti, ad opera del palermitano Giuseppe Ultveggio, e nove anni dopo, poté ridare asilo alla tavola che dal 1843 era stata rimossa ed era stata portata, provvisoriamente, nella Chiesa di Sant'Antonio Abate, per consentire i necessari lavori di restauro in seguito ad un incendio, che aveva distrutto l' altare maggiore.
L'architetto siracusano realizza un prospetto luminoso, razionale e riposante, dando prova di aver recepito la lezione dettata da Angelo Italia in Santa Maria della Neve. Dall'altezza delle campane si può godere di una bella veduta panoramica sulla città e leggere sulle campane il nome dei fonditori Giacomo e Francesco Gerbino (1868), fratelli calatini.
La sua pianta è a tre navate e le pareti sono riccamente decorate.
Nel Portone bronzeo è riportata la mano destra del Papa Giovanni Paolo II. I prospetti rappresentano uno splendido esempio di barocco siciliano.
La Chiesa esce da un restauro impegnativo che ha scongiurato un sicuro crollo, ed assicura la sua sopravvivenza futura, e oggi la suddetta è cinturata su tre lati da una doppia palificazione che si spinge ad una profondità di 20 metri.
Il vescovo Mons. Mario Sturzo con decreto del 1924, eleva la suddetta chiesa a parrocchia Santa Maria Maggiore che viene insignita del titolo di SANTUARIO MARIA SS.MA DEL MAZZARO il 15 settembre 1978, con decreto vescovile di Mons. Sebastiano Rosso.
Il Santuario venne fregiato del titolo di BASILICA MINORE il 29 settembre 2006, ed il 12/10/2007 la Basilica venne affiliata alla Basilica Patriarcale Santa Maria Maggiore
La festa patronale viene celebrata la 3^ domenica di settembre, preceduta da un solenne novenario predicato da eccellentissimi vescovi provenienti dalla Sicilia, dall'Italia e anche dall'estero.
Il giorno della festa il pontificale è sempre presieduto da un eminentissimo cardinale e la Basilica Santuario è meta di continui ed affollati pellegrinaggi.