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Ove son or le meraviglie tue
O regno di Sicilia? Ove son quelle
Chiare memorie, onde potevi altrui
Mostrar per segni le grandezze antiche?


(Dal Fazello - Storia di Sicilia,
deca I,lib. VI,cap.I)





La città venne dotata nel IV secolo a.C., di mura di fortificazione che circondavano la collina con un circuito di circa 3 km, con tracciato irregolare che segue il rilievo orografico. La cinta era dotata di torri collegate da un camminamento e di almeno quattro porte, due a nord-est, una a sud-est e una a sud-ovest: dalle ultime due, le più importanti uscivano le strade per il porto e in direzione di Herbita e degli altri centri dell'interno.
Le mura sono costruite in opera quadrata pseudoisodoma, con filari di blocchi in arenaria scistosa sulle facciate interna ed esterna e l'intercapedine riempita con muratura a sacco. Restauri successivi, dovuti alla scarsa resistenza agli agenti atmosferici del materiale impiegato, consistettero nella stuccatura dei giunti tra i blocchi e nella sostituzione di alcuni tratti con blocchi in materiale più resistente.
La città si articolava con un sistema di strade perpendicolari all'asse principale, che correva in senso nord-sud (cardo maximus). La via principale, pavimentata con lastre quadrate di pietra disposte a scacchiera, era larga circa 6 m e le vie perpendicolari, larghe tra i 2,30 e i 3,30 m, vi si aprivano a distanza di 32 m l'una dall'altra, formando isolati regolari disposti a terrazza sui pendii, Lo schema urbanistico riprende quello visibile anche nella città di Solunto.





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