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ITINERARIO DEI CASTELLI NELLE PROVINCIE SICILIANE


 

::lo-sbarco-in-sicilia-1943»Lo slancio di Patton per Palermo » Storia

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"Il porto non è molto danneggiato, ma le distruzioni sulla fascia costiera sono davvero spaventose. Per circa due isolati di profondità, ogni casa è praticamente un mucchio di rovine. Alcune navi, piccoli pescherecci a motore, sono stati sollevati in aria e scarventati sui moli; o almeno non so spiegarmi come siano finiti lì. Numerose picole imbarcazioni sono affondate nel porto e diverse sono spezzate in due..." Gen. G.S. Patton 23 luglio 1943





Mentre Montgomery stava combattendo ad est, Patton stava cercando un'opportunità per sciogliere la sua armata. Il ruolo difensivo a cui erano state relegate le sue truppe, mentre l'Ottava Armata portava l'offensiva principale, infastidiva Patton. Egli si era messo in testa di giungere a Palermo per cui aveva bisogno sia la strada centrale di Agrigento che il suo porto più vicino, Porto Empedocle. Agrigento fu il passaggio per la Sicilia occidentale e Porto Empedocle con la sua capacità giornaliera di 800 tonnellate, poteva benissimo fungere da spinta occidentale. Patton aveva chiesto ad Alexander il permesso di allargare le sue operazioni ad ovest, verso Agrigento. Alexander, temendo che Patton avrebbe potuto essere coinvolto in una battaglia costiera la quale, avrebbe potuto esporre il fianco sinistro dell'Ottava Armata, proibì a Patton di attaccare con forza, ma egli non aveva obiezioni per un 'riconoscimento di forza'.
Il 14 luglio Patton visitò la 3a Divisione e spiegò il suo problema al Generale Truscott. Truscott capì perfettamente come interpretare quel 'riconoscimento di forza'. Due giorni dopo, la 3a Divisione e la 3a Rangers furono in possesso di entrambe le città. Il 17 luglio, Patton volò a Tunisi, nei quartieri generali di Alexander e presentò il comando di esercito del suo gruppo con un abbozzo di piano per un attacco avvolgente su Palermo. Patton non perse tempo ad ordinare una spinta aggressiva attraverso le 100 miglia di territorio accidentato verso Palermo. Il 15 luglio egli aveva costituito un 'Provisional Corps' sotto il suo Comandante delegato, Generale Maggiore G. Keyes, formato dalla terza Fanteria, 82a Divisione Aerotrasportata ed Armata, 39a Fanteria della Divisione Armata ed i ' Rangers ' di Darby. L'avanzata iniziò il 19 luglio e si rivelò poco più di una marcia su strada. Il primo giorno, l'82a Divisione ( Generale Maggiore M. B. Ridgway ) avanzò per 25 miglia trovando solo una sporadica resistenza. Il giorno seguente erano in possesso di Sciacca ed erano più vicini a Palermo di altre 20 miglia. Il 21 luglio, la ' Task Force X ' ( composta dai Rangers di Darby rinforzata dall'artiglieria e dalla 39a Fanteria ) corse verso Castelvetrano, quindi verso nord a Salemi ed Alcamo. Entro quel momento, Keyes aveva ordinato alla 2a Divisione Armata ( Generale Maggiore H. J. Gaffey ) di riunirsi per una puntata su Palermo.
Nel frattempo, la terza Divisione di Truscott , con una sorprendente capacità di marciare sotto le più dure condizioni, squarciò la sua strada verso nord per Corleone e quindi per la periferia di Palermo. Il 22 luglio Palermo cadde senza combattere. Quel giorno sia la 2a che la 3a Armata entrarono nella grande città, entrambe, dopo, reclamando l'onore di essere arrivate per prime. Il giorno dopo i 'Provisional Corps' liberarono l'angolo occidentale della Sicilia e l'isolato porto di Marsala, Trapani e Castellammare caddero senza opposizione. Per un costo di 272 vittime ( 57 uccise, 170 ferite, 45 disperse) i 'Corps' catturarono 53.000 nemici, in gran parte italiani e uccisero o ferirono altri 2.900. Catturarono 189 cannoni, 359 veicoli e 41 carri armati. Il 28 luglio, il primo rifornimento navale alleato entrò nel porto di Palermo.
L'avventura di Palermo avrebbe potuto svilupparsi in maniera molto differente se non fosse stato per il Capo dello Staff di Patton, il Brigadiere Generale H. R. Gay. Il giorno dopo la sua approvazione verbale del piano di Patton, Alexander inviò una conferma scritta, che comunque alterò significativamente i termini con i quali Patton sarebbe potuto entrare a Palermo. Esso affermava che egli doveva prima marciare a nord di Petralia e tagliare la Sicilia in due, prima di prendere Palermo. Questo doveva essere fatto per proteggere il fianco sinistro di Montgomery intorno all'Etna. Sebbene Patton fosse presente al suo CP quando arrivò il cablogramma, il Generale Gay, di sua iniziativa decise di nasconderglielo. Egli mandò a dire alla 15a Armata, con un cablogramma, che il messaggio era stato alterato nel corso della trasmissione e chiedeva che venisse ripetuto. Prima che questa operazione venisse compiuta la Settima Armata era già alle porte di Palermo. Mentre i 'Provisional Corps' si allargarono per tutta la Sicilia occidentale, i ' II° Corps ' di Bradley marciarono verso nord attraversando il centro dell'isola con la 45a Divisione sulla sinistra e la prima Divisione sulla destra. Avanzando lungo la strada statale 121, la 45a Divisione, inizialmente puntò anche su Palermo. Gli uomini di Middleton erano già a Villafrati quando, il 22 luglio il confine tra i 'Corps' fu cambiato e la strada statale 121 fu data ai 'Provisional Corps'. Spostandosi da nord - ovest a nord, il 23 luglio la 45a Divisione raggiunse la costa settentrionale vicino Termini Imerese. La 1a Divisione di Allen, dopo aver preso Enna il 20, spingeva lentamente a nord verso Petralia. La sua avanzata fu meno rapida e spettacolare di quella di altre divisioni statunitensi a causa della grande opposizione della divisione 15. 'Panzergrenadier 'di Rodt's in ritirata. Petralia, raggiunta il 23 luglio, era più a nord di dove sarebbe voluta arrivare la 1a Divisione, per quel giorno l'asse di avanzamento della Settima Armata fu nuovamente cambiato, questa volta ad est.