Ove son or le meraviglie tue O regno di Sicilia? Ove son quelle Chiare memorie, onde potevi altrui Mostrar per segni le grandezze antiche?
(Dal Fazello - Storia di Sicilia, deca I,lib. VI,cap.I)
La Prima Guerra Mondiale La Prima Guerra Mondiale, durata quattro anni, causò il massacro di milioni di combattenti, tra cui seicentomila caduti italiani e gravi disagi economici per la popolazione, anche se lontano dalle linee di combattimento. Quella guerra, pur essendo stata vinta dall'intesa anglo-franco-italiana, non portò alle popolazioni e agli stessi ex-combattenti quei benefici che ci si augurava. Anzi la delusione e il malcontento provocarono, anche in Sicilia, dei grandi sconvolgimenti politici e un gran fermento tra gli operai e i contadini. Ci fu un'ondata rivoluzionaria nelle fabbriche e nelle campagne, che sfociò nel fenomeno dei "Fasci di Combattimento" fondati da Mussolini, il quale sfruttando la situazione precaria raccolse i reduci e gli italiani di ogni ceto promettendo tempi migliori. Fascismo Nel 1922 anche Mazzarino ebbe la sua "Sezione" di fasci di combattimento. Mazzarino ebbe i suoi "squadristi", nelle persone dei ricchi proprietari terrieri, di professionisti e commercianti che organizzarono il "Partito Fascista" deciso ad imporre con la forza la sua volontà. Con la vittoriosa "Marcia su Roma" Mussolini divenne Primo Ministro del nuovo governo e il Partito Fascista si impose su tutto il paese con la sua dittatura. In questi anni, Mazzarino fu governata dai Podestà (il primo fu Giuseppe Bartoli), secondo le direttive del partito fascista: niente più scioperi, libere associazioni, sommosse. La Seconda guerra Mondiale Ristabilito l'ordine interno della Nazione, Mussolini, per far dimenticare le difficoltà economiche, per dare sfogo all'incremento demografico e assicurarsi un "posto al Sole", dopo che l'emigrazione era quasi chiusa, convinto di aumentare il prestigio mondiale, pensò di occupare le colonie. Tale politica d'occupazione e l'istituzione dell'Asse Roma-Berlino (l'alleanza con la Germania di Hitler) furono il preludio alla Seconda Guerra Mondiale. Gli onori della guerra si fecero ben presto sentire. Anche a Mazzarino fu imposto l'oscuramento, l'ammasso del grano, che ogni contadino produceva. Fu necessaria la limitazione dei viveri, le carte annonarie e le lunghe file davanti agli spacci alimentari. Intanto la situazione bellica italiana precipitava, la schiacciante superiorità di mezzi, di uomini, di preparazione delle forze angloamericane dava i suoi risultati. Gli Anglo-americani nel 1943 sbarcarono a Gela respingendo la resistenza delle truppe italo-tedesche. Superato quell'ostacolo, gli Anglo-americani marciarono senza difficoltà verso i monti, occupando i centri che incontravano. Nei giorni che precedettero lo sbarco sulla costa di Gela, gli aerei degli alleati avevano sorvolato il territorio, mitragliando, lanciando bombe e razzi di bengala che illuminavano a giorno le campagne. Mazzarino subì vari bombardamenti e la maggior parte della popolazione si era riversata nelle vicine campagne, rifugiandosi nei casolari, sotto le piante più folte. Ma tutto ciò non fu sufficiente e molti civili, scambiati per soldati, furono colpiti. Dopo la battaglia di Gela, lunghe colonne di soldati avanzarono tra lo sferragliare dei cingoli dei grossi carri armati. La notizia dell'avanzata degli anglo-americani si era sparsa ed i soldati furono salutati come i "liberatori". Dopo l'occupazione militare della città gli alleati predisposero dei piani per il mantenimento dell'ordine pubblico e della normale amministrazione. Dopo l'occupazione degli anglo-americani, la gente sembrò ritrovare una nuova coscienza sociale. Dopo anni di dittatura e di silenzio, oppressa da secoli di schiavitù da parte dei pochi feudatari locali, la gente poteva finalmente lottare per il proprio riscatto. Non passò molto tempo che furono organizzati scioperi con tumulti e disordini. I contadini volevano la terra, quella terra dei feudi che avevano lavorato per secoli, per conto dei padroni. Occupazione del latifondo: la riscossa sociale Mazzarino aveva il territorio più latifondista della Sicilia, poiché il 70% della terra era costituita da latifondi. Il latifondo è un vasto possedimento di terreno appartenente ad un solo proprietario tenuto a pascolo o a coltura estensiva. I proprietari si servivano di quasi tutti i contadini del paese, facendoli lavorare da mattina a sera vigilati dai soprastanti e pagati miseramente. Così l'odio e il malcontento di questa schiera di lavoratori, sfruttati da tanti anni, degenerò in una vera e propria lotta di classe fra contadini e proprietari. 1117 dicembre del 1944, a causa dei contrasti fra contadini e proprietari, il ceto popolare insorse, il Municipio fu preso d'assalto, vennero dati alle fiamme i volumi dello Stato Civile e dell'Archivio e vennero, inoltre, devastate le case dei ricchi latifondisti e occupate le loro terre. La rivolta fu soppressa dalla polizia e vi furono degli arresti; tuttavia dopo qualche anno, fu approvata dal parlamento una riforma sociale, con la quale si assegnavano ai contadini le terre sottratte ai latifondi. Referendum: Monarchia - Repubblica. Dal disastro militare della Seconda Guerra Mondiale fu travolto il fascismo di Mussolini. Gli errori e le colpe della monarchia che aveva appoggiato l'intervento militare dell'Italia e della Germania nazista, portarono all'avvento della Repubblica. Anche a Mazzarino, come in tutta Italia s'erano svolti i referendum e le elezioni amministrative in un clima politico incandescente. A Mazzarino furono presentate le liste di tre partiti: "Democrazia Cristiana ", i "Social-comunisti" e "L'uomo qualunque ". Conquistò la prima vittoria elettorale la Democrazia Cristiana. Erano avvenute per la prima volta nel 1946 le prime elezioni amministrative elette democraticamente.
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