Ove son or le meraviglie tue O regno di Sicilia? Ove son quelle Chiare memorie, onde potevi altrui Mostrar per segni le grandezze antiche?
(Dal Fazello - Storia di Sicilia, deca I,lib. VI,cap.I)
Tra le leggende che si sono originate dalla storia del castello, ricordiamo " L'omu Mortu " e " Lu teschiu di Testalonga ".
La prima leggenda narra di un signore, padrone del Castello Manfredonico, che aveva messo in catene un uomo senza beni nè blasoni che aveva osato pretendere sua figlia in sposa.
Questo prigioniero era un romantico poeta e un suonatore di liuto che mal sopportava la prigionia.
Per tutti la libertà è essenziale come l'aria ma a lui, oltre che la libertà, avevano tolto anche il piacere di cantare per la sua amata.
Una notte di luna piena riuscì a liberarsi dalle catene, prese un lenzuolo ed, eludendo ogni sorveglianza, salì sul tetto della Sala dei Baroni. Da quell'altezza si lanciò nello spazio con la speranza di toccare terra dolcemente, come i moderni paracadutisti. Non fu così perchè il vento, che soffiava forte, lo portò lontano facendolo sbattere contro una roccia che ne causò la morte. Da allora, la contrada dove si trovano quelle rocce è chiamata " Omu Mortu "
Gli anziani, narrando questa leggenda ai ragazzi, mettono in risalto la prepotenza e la cattiveria dei signorotti del tempo.
La seconda leggenda narra di un barone che nel '700 catturò il bandito di Pietraperzia, Antonino Di Blasi, detto il "Testalonga", e avendolo decapitato mise in mostra il teschio del bandito, facendolo penzolare dentro una gabbia sospesa alla torre!
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