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O regno di Sicilia? Ove son quelle
Chiare memorie, onde potevi altrui
Mostrar per segni le grandezze antiche?

(Dal Fazello - Storia di Sicilia,
deca I,lib. VI,cap.I)



Chiesa di San Michele

Chiesa di San Michele

Via San Michele



Gioiello dell'architettura gotico - rinascimentale, sorge ai piedi del castello.
Edificata anteriormente al 1250 per volontà degli archimandriti messinesi, era la chiesa del Castello di Pentefur. È presumibile che la Chiesa, sotto forme architettoniche diverse, esistesse già al tempo dei Normanni.
Inizialmente l'edificio era di esigue dimensioni e, secondo un antico manoscritto datato 1308, vi officiavano dei cappellani greci.
Verso il 1420 la chiesa venne ampliata e si procedette altresì ad impreziosirla con i due attuali portali in stile gotico-siculo. Durante tutto il Medioevo ed oltre, il non credente che si convertiva al Cristianesimo, secondo una documentata tradizione, doveva salire a ginocchioni, in atto di penitenza, i suoi sette gradini, per poi ricevere il sacramento del battesimo.
Documenti storici risalenti al 1624 testimoniano la chiusura al culto, causa inagibilità, di questa chiesa, le celebrazioni sacre avevano luogo nella vicinissima chiesa di Gesù e Maria. Negli ultimi anni del Seicento (su iniziativa dell'allora cappellano della chiesa, il rev. sac. don Vincenzo Miuccio) gli interni del sacro edificio vennero sontuosamente restaurati seguendo lo stile Barocco; detti lavori si conclusero nel 1701 con la realizzazione di un ricco ciclo pittorico di affreschi tuttora esistenti ma in precarie condizioni di conservazione. Nel 1761, poi, si procedette al rifacimento della copertura lignea a capriate che ancora oggi sorregge il tetto.
Nel 1996 sono stati restaurati il tetto ed il soffitto ligneo interno.
Questo prezioso edificio, nel 2002, è stato dichiarato monumento nazionale. Nel mese di agosto 2015, su iniziativa di alcuni giovani savocesi, dell'arciprete don Agostino Giacalone, dell'amministrazione comunale guidata dal sindaco dott. Antonino Bartolotta, e di varie associazioni, è partito il crowdfunding finalizzato a reperire i fondi necessari a salvare dal degrado gli interni barocchi della chiesa.

DESCRIZIONE
Sul prospetto spiccano due bellissimi portali in stile gotico-siculo con archi in pietra arenaria.Sul sagrato esterno una lapide ricorda che qui venivano sepolti i bambini non battezzati.
L'interno, ad unica navata, parzialmente rifatto in stile barocco, contiene opere d'arte di grande valore, affreschi raffiguranti la vita del Santo e tombe gentilizie, altari con colonne tortili e stucchi secenteschi.
È possibile ammirare un imponente ciclo pittorico costituito da:
- un prezioso affresco del 1701 raffigurante il Battesimo di Gesù al Fiume Giordano;
- un piccolo affresco che reca l'immagine della Madonna della Lettera risalente al 1701;
- due antichi quadri del 1701 raffiguranti San Michele Arcangelo e i Santi Cosma e Damiano;
ed altre preziose opere quali:
- tre altari barocchi dedicati rispettivamente ai Santi Cosma e Damiano, a Santa Maria dell'Idria e a San Giovanni; - un pregevole pulpito ligneo settecentesco.
Infine, degne di nota risultano le tombe di alcune famiglie notabili locali. La prima è quella dei Crisafulli realizzata nel 1581 su iniziativa di Don Antonino Crisafulli (1543-1616). Interessante è quella della famiglia Cicala, realizzata nel 1749 da Onofrio Cicala.
Di notevole importanza è altresì la torre campanaria.
La chiesa è oggi chiusa al culto, ma di tanto in tanto viene riaperta per ospitare mostre ed altre iniziative culturali. Presso questa chiesa, ogni anno, il giorno prima della festa agostana di Santa Lucia, avviene una sorta di "passaggio delle consegne" tra le "Lucie"; infatti la bambina, che l'anno precedente ha impersonato Santa Lucia, consegna a quella dell'anno corrente il ramoscello di palma d'oro; fatto ciò, iniziano i grandi festeggiamenti.
Una lapide, nell'antistante piazzetta, ricorda che in tale luogo venivano tumulati i bambini morti senza battesimo. A breve distanza da questa antica chiesa, si vedono ancora le rovine di quella che, fino al 1470, fu la Sinagoga di Savoca.




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