Ove son or le meraviglie tue O regno di Sicilia? Ove son quelle Chiare memorie, onde potevi altrui Mostrar per segni le grandezze antiche?
(Dal Fazello - Storia di Sicilia, deca I,lib. VI,cap.I)
Chiesa Madre
La chiesa venne edificata, su una preesistente struttura, verso il 1130; durante il regno del Re Ruggero II di Sicilia, come attestano i documenti, ed originariamente presentava dimensioni ridotte e caratteristiche architettoniche diverse dalle attuali. Recentemente, durante dei lavori di restauro, sono emersi due dipinti murali, raffiguranti dei Santi e riconducibili all'iconografia bizantina. Il monumento è dedicato a "S. Maria in Cielo Assunta".
Alla sua giurisdizione erano soggette tutte le altre chiese urbane e rurali dell'antico territorio di Savoca.
Tra la fine del XV secolo e l'inizio del successivo, venne ristrutturata ad opera di don Pietro Trimarchi, facoltoso capomastro ed architetto savocese, con tale restauro si invertì l'orientamento del tempio (la struttura originaria era con le absidi rivolte verso Est, adesso sono rivolte verso Ovest), si edificarono le attuali abside e facciata e, si realizzarono ai lati del tempio due ampie cappelle. Insomma, si diede alla chiesa madre una struttura rinascimentale,abbandonando il preesistente stile normanno. A memoria di tale posticcio rifacimento, il portale centrale reca la seguente iscrizione marmorea: HOC OPUS M. PETRUS TRIMARCHI FIERI FECIT e sull'architrave si trovano impressi "tre martelli" stemma del casato dei Trimarchi.
Tra il 1555 ed il 1736 vennero edificati il campanile e la canonica che fu anche sede del Monte frumentario istituito nel 1758 col capitale di onze 100 donate per testamento dal benefattore Sac. Vincenzo Giannetto. In questo importante monumento celebravano ben dodici sacerdoti. Fu per secoli sede periferica dell'archimandrita di Messina e sede di arcipretura dalla quale dipendevano tutte le chiese delle frazioni e dei comuni contigui.
Il terremoto del 1908 causò alcuni danni ed il crollo della caratteristica cuspide del campanile.
Nel 1910 è stata dichiarata monumento nazionale per i suoi pregi artistici e architettonici.
Qui trovava dimora anche la cattedra dell'Archimandrita, e ancora oggi si conserva il soglio ligneo su cui è effigiato lo stemma Archimandritale.
Oggi il territorio parrocchiale della chiesa madre di Savoca comprende, oltre al centro storico, le frazioni di Cucco, Santa Domenica, Romissa, Mancusa e Rogani. Dal 2014, regge la parrocchia della chiesa matrice l'arciprete di Savoca don Agostino Giacalone, coadiuvato dal viceparroco don John Mwashimaha.
DESCRIZIONE
La facciata a doppio spiovente presenta il portale centrale, di impostazione rinascimentale, spinto verso l'alto da paraste laterali che guidano lo sguardo verso il rosone in pietra lavica a cinque bracci. La struttura portante è costituita da tre navate, divise tra loro da colonne monolitiche, sormontate da pregevoli capitelli romanici.
Al suo interno sono presenti antiche opere di indubbio valore storico e artistico. Nel 2002, in occasione di lavori di restauro, vennero casualmente scoperti due affreschi murali del XII secolo di sapore squisitamente normanno, raffiguranti San Giovanni Crisostomo e San Basilio Magno. Ancora visibile, all'altare maggiore, l'antica cattedra lignea dell'archimandrita di Messina e pregevole risulta il quattrocentesco soffitto ligneo a capriate; degni di nota gli affreschi cinquecenteschi, che adornano le pareti ed il catino dell'abside, raffiguranti l'Assunzione di Maria Vergine al Cielo (nel catino) e i Dodici Apostoli, nelle pareti. Caratteristico risulta il pulpito ligneo barocco.
La chiesa, oltre all'altare maggiore, è dotata di altri sei altari marmorei: a destra dell'abside, il rinascimentale altare dedicato al Santissimo Crocifisso, dotato di antica croce lignea seicentesca; a sinistra dell'abside ci sono l'altare e la statua della Madonna del Carmelo entrambi in stile barocco. Alle pareti laterali della navata si trovano: a destra, il cinquecentesco altare di San Giuseppe e a sinistra l'altare barocco dedicato a Santa Rita da Cascia, con antica pala raffigurante la Santa che benedice Savoca e la sua chiesa matrice. Si ammirano infine, un quadro raffigurante la pietà ed una grande tela che riproduce la Sacra Famiglia, entrambi risalenti al secolo XVII e restaurati nel XX secolo a spese di tre cittadini savocesi.
Come già detto, la chiesa è dotata di due ampie cappelle laterali, risalenti al grande restauro operato nel Rinascimento da Pietro Trimarchi. La cappella di destra, dotata di pregevole altare barocco è dedicata al Santissimo Sacramento; quella di sinistra (che immette nella sagrestia) è, dal 2002, dedicata Madonna di Fátima, su detto altare è posizionato un grande complesso statuario benedetto da Papa Giovanni Paolo II.
Nella sottostante cripta, ubicata sotto l'abside, è presente il Putridarium ove, nei secoli passati, si procedeva alla mummificazione delle salme dei notabili del paese ed ancora oggi si possono ammirare i locali in cui veniva eseguito tale processo, peraltro, praticato fino al 1876.
Nella zona del portale centrale di ingresso, recentemente, sono venute alla luce tracce dell'antica pavimentazione risalente al XII secolo.