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Ove son or le meraviglie tue
O regno di Sicilia? Ove son quelle
Chiare memorie, onde potevi altrui
Mostrar per segni le grandezze antiche?

(Dal Fazello - Storia di Sicilia,
deca I,lib. VI,cap.I)



Chiesa Maria SS delle Grazie (Chiesa della Mercede)

Chiesa Maria SS delle Grazie (Chiesa della Mercede)

Corso Vittorio Emanuele II, 38



La chiesa Santa Maria delle Grazie (Santuario Maria Ss.ma delle Grazie-Chiesa della Mercede) non sarebbe sorta dov'è attualmente, bensì nei pressi di via San Nicola, sulle rovine del vecchio oratorio di S. Adriano, su iniziativa di Nicolò Galletti nel 1607,in concomitanza della costruzione di San Cataldo, e venne affidata per un biennio ai padri agostiniani.
Nell'antico edificio vi erano gli altari della Madonna delle Grazie, dove probabilmente era collocato il quadro della Madonna della Grazia con S. Cataldo e S. Antonino e lo stemma dei Galletti (commissionato nel 1604 al pittore Nicola de Saporito), S. Anna e la Madonna del Carmelo, documentati nel 1669 in occasione della visita pastorale.
Andata in rovina, fu ricostruita dove ora si trova e annessa al già esistente convento. Questa chiesa, comunemente nota come il "Convento" con annessa aula liturgica, fu in seguito intitolata alla Madonna della Mercede.
Nel corso del 1676 venne data in affidamento ai padri mercedari che in seguito dovettero lasciare il convento.
Nel 1878 in convento venne demolito ma rimase in piedi la chiesa. Nel 1901 terminata la costruzione del nuovo convento tornarono i padri mercedari. Venne elevata a parrocchia nell'anno 1954, dopo essere stata qualche anno prima ricostruita.
L'attuale configurazione della chiesa è frutto di profonde trasformazioni che hanno alterato l'impianto sei-settecentesco, sia nella configurazione esterna, come si evince da una foto d'epoca, sia nell'interno, una volta arricchito da statue in stucco.
Il prospetto principale, restaurato tra il 1957-1967, è stato inserito un portico in calcestruzzo di cemento armato, recentemente rivestito di pietra e affiancato da un campanile concluso da una cella campanaria con incastellatura di legno.
Nelle tre aperture ad arco del secondo livello sono stati collocati vetri con pitture policrome di soggetto sacro.
L'impianto spaziale è costituito da un'aula coperta da un controsoffitto in polistirolo e un presbiterio coperto da volta a botte; cantoria con solaio piano su pilastri.
L' edificio è in muratura continua intonacata con copertura a tetto in struttura metallica e manto in coppi siciliani.
La Madonna della Mercede è così chiamata, perché San Pietro Nolasco, fondò un ordine religioso per la redenzione, e propose di offrire i suoi frati come "mercede", cioè riscatto in cambio della loro redenzione e scelse come protettrice dell'ordine la Madonna, che fu detta appunto della "Mercede": è così spiegato anche il significato del vocabolo "Mercedari" a cui si fa riferimento per identificare i padri. Di questa Madonna esiste nella chiesa una bellissima statua di legno, opera del Bagnasco. Vi si conservano anche sei quadri antichi (fine '600-primi '800), dipinti da un autore ignoto; pure di autore ignoto sono: il Bambinello e la statua di San Raimondo "Nonnato", che qualcuno vorrebbe attribuire allo stesso Bagnasco. Di San Raimondo non si hanno notizie certe: si sa che era spagnolo, che nacque nel XII secolo e che morì a Cordova nel 1240; il suo soprannome "NONNATO", pare gli sia stato dato, perché fu estratto dal grembo della madre, quando questa era già morta.
La Madonna delle Grazie in passato veniva celebrata il 2 luglio; poi, in un periodo imprecisato, la data si spostò alla prima domenica di settembre. È organizzata dalla parrocchia della Madonna delle Grazie (convento dei Mercedari). Nel giorno della festa, si porta in processione il simulacro della Vergine (restaurato nel 2006), e dopo nel cortile vicino alla parrocchia, viene celebrata la messa all'aperto.




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