Ove son or le meraviglie tue O regno di Sicilia? Ove son quelle Chiare memorie, onde potevi altrui Mostrar per segni le grandezze antiche?
(Dal Fazello - Storia di Sicilia, deca I,lib. VI,cap.I)
Chiesa di San Giuseppe
Piazza San Giuseppe
La chiesa di San Giuseppe si presenta con un campanile a vela.
Lo studioso Amico Medico riferisce che la chiesa fu fondata nel 1708 dall'arciprete Baldassare Amico, tuttavia un documento sulla storia della chiesa, datato 1733, riporta al 1660 la data di costruzione, su iniziativa di un certo Raffaele lo Puzzaro.
Fu successivamente ampliata nel 1713 per opera di Onofrio Poletti ed infine ulteriormente ingrandita qualche decennio più tardi nel 1730 dal sacerdote Isidoro Amico.
Misurava circa tredici metri per sei ed aveva sei altari: maggiore (con la statua in cartone di S. Giuseppe e il bambino), S. Maria delle Grazie, S. Antonio, S. Onofrio, S. Maria delle Grazie e Maria Maddalena.
Nel XIX sec. furono consolidate le fondazioni e collocati il nuovo pavimento marmoreo, e collocato l'altare maggiore (opera del palermitano Lopez) e l'organo del nisseno Pasquale Gueli.
La navata centrale nel 1854 fu arricchita da decorazioni a stucco, realizzate dagli stuccatori Ferdinando e Filippo Rini che tra il 1854 e 1858 decorarono la volta e l'abside, su iniziativa del procuratore della chiesa, il sacerdote Giuseppe Santangelo, seguendo il disegno del palermitano Giuseppe Ottoveggio.
Nel 1856 il pittore gelese Emanuele Catanese eseguì un ciclo di affreschi sulla vita di san Giuseppe per un compenso di 64 onze.
Nel 1891 il canonico Biagio Asaro ordinò il restauro del prospetto: fu collocato il portale centrale in "pietra di Malta" e sostituiti i tre portoni.
Gli otto altari marmorei delle navate laterali, realizzati dal palermitano Lopez, furono consacrati nel 1912 dal vescovo mons. Antonio Intreccialagli
Nel 1919 la cappella delle Anime del Purgatorio fu arricchita da un prospetto marmoreo e nel 1924 fu decorata quella di Maria SS. Addolorata.
Nel 1920 lo studioso Giunta riferisce che "un campanile si eleva a finimento della vecchia prospettiva della chiesa", dove sono poste tre belle campane, due delle quali acquistate nel 1720 dall'arciprete Isidoro Amico, come si legge in apposite iscrizioni e la terza del can. Santangelo. Il Giunta aggiunge tuttavia che la chiesa "difetta di maestosa prospettiva" e ne auspica l'attuazione.
Nel 2000 è stata effettuata la rimozione e il rifacimento degli intonaci esterni e delle pilastrature interne con risanamento con malte e sbarramento chimico per impedire la risalita capillare dell'umidità; il drenaggio in corrispondenza del fronte sud per allontanare le acque meteoriche; il risanamento dei materiali lapidei e il riassetto statico delle colonne del portale; la creazione di un pavimento aerato nella cripta, il consolidamento delle strutture murarie, la rimozione delle volte in canne e gesso della stessa cripta e la loro sostituzione; la messa a norma dell'impianto elettrico (Archivio della Curia Vescovile di Caltanissetta).
Descrizione
Il prospetto principale è caratterizzato da uno schema a salienti che mostra esternamente l'impianto a tre navate. Tale fronte, concluso da una campanile a vela centrale con due arcate a tutto sesto, presenta la sovrapposizione di due ordini: dorico e composito. Il portale centrale è inquadrato da colonne doriche trabeate, sormontate da vasotti che inquadrano un fastigio mistilineo. Una fotografia degli inizi del Novecento mostra la diversa configurazione del fronte, in particolare l'assenza delle due statue, le volute di raccordo arrotolate a spirale e il campanile a vela con tre aperture e coronamento mistilineo.
L'impianto spaziale è costituito da tre navate: la navata centrale e il coro sono coperte da volte a botte scandite da fasce contenenti specchiature con stucchi a motivi fitomorfici. Le specchiature centrali inquadrano affreschi con scene del Santo; la porzione di volta in corrispondenza della prima campata è interamente decorata da lacunari con rosetta. Le pareti della navata sono ritmate da pilastri con lesene con capitelli corinzi e fregio a motivi fitomorfi, che scandiscono quattro partiti: il primo presenta basse arcate.
Le navate laterali, coperte da volta a crociera, hanno altari incassati nelle arcate cieche. E' presente la cantoria con parapetto decorato da balaustrini marmorei alternati a dipinti di Santi.
Le cappelle terminali hanno la volta a schifo, E' presente il catino absidale e la cripta.