Ove son or le meraviglie tue O regno di Sicilia? Ove son quelle Chiare memorie, onde potevi altrui Mostrar per segni le grandezze antiche?
(Dal Fazello - Storia di Sicilia, deca I,lib. VI,cap.I)
Chiesa di Santa Lucia
Via S.Lucia
Chiesa succursale della parrocchia Parrocchia Ss. Rosario.
Si ignora la data di fondazione della chiesa di S. Lucia, probabilmente secondo Amico Medico risalirebbe ai primi anni del XVIII secolo. Tuttavia in alcuni documenti notarili tardo seicenteschi risulta la presenza del quartiere di Santa Lucia, "molto probabilmente si trattava di una cappelletta che successivamente, appunto ad inizio Settecento, fu trasformata in chiesa vera e propria".
Nel 1710 la chiesa era in costruzione, come risulta dal lascito testamentario di Michele La Reina. Il 15 aprile del 1720 la messa veniva celebrata dall'arciprete Baldassare Amico.
Intorno al 1860 la chiesa fu ricostruita e ingrandita a spese di Giacomo Oddo con un impianto a croce greca con cupola centrale, esternamente nascosta da un doppio tamburo con finestre nel primo. Fu dedicata a Maria SS.ma Provvidenza, come si evince dal ritratto del committente (dipinto da Michele Butera nel 1863) che lo mostra con il disegno della facciata.
Infatti, l'Oddo aveva fondato nel 1850 la chiesa della SS.ma Provvidenza, poi adibita a caserma della Guardia Nazionale, trasferendo il simulacro della Vergine nella chiesa di S.Lucia, che mantenne il nome della vergine siracusana.
Nel 1876 il sac. Raimondo Maira fece costruire l'altare maggiore marmoreo.
Nel 1912 l'artista catanese Alfio Villani restaurò la chiesa (manoscritto di Salvatore Giunta, 1920-1926).
Nel 2008 l'edificio è stato restaurato.
Il prospetto principale è connotato da un ordine gigante di coppie di paraste ioniche trabeate, sovrastate da un frontone triangolare spezzato con al centro una sfera su base a voluta, che inquadra il portale ad arco a tutto sesto, concluso da una cornice retta su modiglioni.
Tale portale è sovrastato da uno stemma, affiancato da vasotti, e da una finestra circolare. La trabeazione rigira nei prospetti laterali interrompendosi in corrispondenza dell'attacco con il transetto, posto ad un'altezza inferiore.
Un dipinto del 1863 raffigura Giacomo Oddo, benefattore della chiesa, che indica il disegno della facciata. Le pareti interne sono strutturate dall'ordine corinzio.
Le volte a botte della navata sono connotate da specchiature rettangolari, decorate da motivi fitomorfi; la cupola, con costoloni di stucco, ha finestre alternate a finestre murate.