Ove son or le meraviglie tue O regno di Sicilia? Ove son quelle Chiare memorie, onde potevi altrui Mostrar per segni le grandezze antiche?
(Dal Fazello - Storia di Sicilia, deca I,lib. VI,cap.I)
Chiesa di Santo Stefano
Corso Vittorio Emanuele II,251
Si ignora la data di costruzione della chiesa di S.Stefano, tuttavia un documento datato 23 gennaio 1725, relativo al lascito di Francesco d'Amico di beni urbani e rurali alla chiesa, costituisce l'estremo post quem.
Dell'originario edificio settecentesco non rimane nessuna traccia perchè la chiesa è stata demolita e ricostruita due volte, alla fine del Settecento e nel 1948. Una fotografia del 1925 mostra la configurazione del prospetto principale dell'edificio settecentesco, progettato dall'ing. Gaetano Lo Piano. La facciata, affiancata dal campanile, era articolata in due ordini: il primo, ionico, scandito in tre partiti da paraste. In quello centrale più aggettante, si apriva il portale ad arco a tutto sesto con frontone triangolare spezzato e medaglione centrale; i portali laterali, sormontati da una cornice retta, erano sormontati da finestre circolari. Il secondo ordine, con partito centrale affiancato dalle superfici murarie laterali conclusi da una balaustrata murata, era sovrastato da un frontone triangolare sormontato da vasotti. Una ringhiera a petto d'oca era posta sul cornicione del primo ordine. Tale fronte mostrava coerentemente lo spazio interno articolato in tre navate. La chiesa, danneggiata da una frana, è stata demolita nel 1948 e ricostruita ad aula unica con presbiterio poligonale.
All'interno si conservano alcuni dipinti di autori locali: un Cuore di Gesù, opera di Carmelo Riggi, un San Filippo Neri, opera di Michele Butera e una Madonna che intercede presso la Trinità per le anime del purgatorio, opera di Raimondo Butera.
Inoltre è conservato un disegno della facciata neoclassica, non realizzata, progettato dall'ing. S. Giamporcaro. L'impianto spaziale è costituito da aula, coperta da volte a botte, preceduta da un vestibolo con pilastri e solaio piano, e presbiterio coperto da solaio piano. Le pareti dell'aula, scandite da tre arcate cieche contenenti statue su mensola a voluta, sono concluse da un cornicione su cui si imposta la volta scandita da fasce trasversali e longitudinali.
La prima arcata della parete sinistra è la cappella del SS.mo Crocifisso, fatta costruire nel 1845 da padre Rosario Pirrelli (morto in fama di santità nel 1886, e qui sepolto), contenente un crocifisso che prese il nome di Crocifisso del Pirrelli. Le pareti laterali e gli spicchi del catino sono stati decorati nel 2009 da Niko Cnachi, artista rumeno, che ha realizzato le tavole dei santi collocate nel presbiterio, dove si evidenziano due grandi tele raffiguranti l'ordinazione diaconale e la Lapidazione di Santo Stefano, realizzate da Alfonso Siracusa.