Ove son or le meraviglie tue O regno di Sicilia? Ove son quelle Chiare memorie, onde potevi altrui Mostrar per segni le grandezze antiche?
(Dal Fazello - Storia di Sicilia, deca I,lib. VI,cap.I)
Maria SS. del Carmelo
Piazza Carmine, 5
La chiesa sorge nel rione Rabatello ed è dedicata alla Madonna del Carmelo che è stata proclamata Patrona di Sutera.
Ricostruita quasi interamente negli anni 1934/36 su un organismo del 1185 quando i Padri Carmelitani Gerosolimitani espressero il desiderio di ingrandire la piccola chiesetta dell'Annunziata situata nello stesso luogo dedicandola a Maria SS. del Monte Carmelo e fondarono contemporaneamente un loro convento in contrada Santa Croce, non lontano dal centro abitato.
La data di fondazione è ritenuta, però, poco attendibile perché troppo antica: se si considera infatti che l'Ordine dei Carmelitani fu fondato in Palestina da Bertoldo di Calabria intorno al 1155, appare poco probabile che solo 25 anni dopo essi potessero già essere giunti nel cuore della Sicilia ad edificare un convento ed una chiesa. E' più verosimile che questo avvenisse dopo il 1238. Sappiamo, infatti che i Carmelitani furono cacciati dalla Palestina proprio nel 1238 e che da quel momento si diffusero in tutta Europa. Secondo altri l'impianto originario risalirebbe al 1500 e sarebbe stato rimaneggiato e trasformato agli inizi del 1700. Quello che è certo è che la chiesa è stata quasi del tutto ricostruita tra il 1934 e 1936. I Carmelitani di Sutera si spostarono dal primitivo cenobio in contrada S. Croce nei locali annessi alla Chiesa del Carmelo probabilmente verso la metà del 1600.
L' edificio dalle linee classiche e semplici è affiancato da una rubescente torre campanaria con cupolino a bulbo, il glabro prospetto incorpora un esiguo porticato a triplice fornice, all'interno del quale il portalino d'accesso si orna di piedritti provenienti dalla moschea del Ràbato; alla destra dell'edificio, la facciata del conventino edificato nel 1664 dai PP. Gerosolimitani Carmelitani, oggi ristrutturato in Museo degli Ori e degli Argenti.
Il portale della chiesa è a sesto acuto ed è formato da un architrave di pietra e da colonnette di stile arabo che, pare, provengano dalla vecchia moschea del Rabato. Il portale è sormontato da 3 stemmi: il primo, a sinistra , rappresenta la città di Sutera; quello al centro rappresenta le armi del re di Aragona del dominio Angioino; infine, lo stemma sulla destra rappresenta le armi del regno di Sicilia sotto gli Aragonesi (un'aquila al semivolo).
Giro della chiesa (in senso orario)
Nel candido interno a tre navate si apprezzano numerose opere, tra le quali: un'acquasantiera marmorea del 1562.Porta scolpita una mezza luna e l'iscrizione: "AVE MARIA GRATIA PLENA 1562".
I quadri della Buona e della Cattiva Morte. Tele di Fra Felice da Sambuca.
Quadro rappresentante Santa Rosalia con San Nicola di Bari e San Liborio. E' una tela probabilmente del 1700. Restaurata nel 1984 dal Di Fede.
Statua della Madonna Immacolata, in legno. Scolpita dal palermitano Andrea Bisagna nel 1696. La figura della Vergine indossa un mantello dorato con decorazioni. L'opera è pregevole per l'artistica bellezza, per la dolcezza del viso e per l'armoniosa proporzione fra le parti. Nel 1804 venne trasferita in questa chiesa dalla chiesa dei Padri Conventuali che si trovava nel rione Giardinello, perché l'edificio era pericolante. Da poco restaurata.
Statua del SS. Crocifisso, opera in legno di autore ignoto. Attorno, in alcune nicchie, sono conservati tanti ossicini di Santi con i nomi ai quali appartengono.
Nella cappella a sinistra del presbiterio un antichissimo gruppo statuario dell'Annunciazione. Opera in legno policromo di autore ignoto.
Quadro rappresentante l'episodio evengelico della Cena di Emmaus
Navata centrale
Statua della Madonna del Carmelo. Opera in legno della fine del 1500 insieme a San Simone Stok.
Quadro raffigurante la Madonna del Carmelo con Sant'Angelo e Sant'Alberto. E' una tela del 1514, di autore ignoto. Vi si vede la Vergine che porge lo scapolare dell'Ordine a San Simone Stock.
Nella cappella della navata a destra del coro
Statua della Madonna del Soccorso. Capolavoro assoluto in marmo bianco, alta 1,80 m. Alla base reca scolpito lo stemma della famiglia Salamone retto da due puttini e la scritta "Sancta Maria de lu succurso 1503" (in numeri romani). Fu fatta eseguire per voto da Francesco Salamone che era ritornato dalla Disfida di Barletta. Prima di essere sistemata in questa chiesa, la statua rimase fino al 1640 nella cappella del palazzo dell'eroe. La tradizione l'ha da sempre attribuita ad Antonello Gagini, ma da testimonianze acquisite recentemente, si è appreso che è opera del palermitano Bartolomeo Berrettari.
Parete sinistra
Stemma in gesso della famiglia Salomone. Sotto: un sarcofago che non porta nessuna iscrizione, ma solo in alto uno stemma dei Salomone. Si ritiene che fosse stato scolpito per accogliere i resti mortali di Francesco Salomone e non essendosi poi attuata tale destinazione, è rimasto vuoto.
Parete destra Stemma dei Salomone (in marmo). Sotto: un sarcofago di marmo e porfido. E' in stile barocco e contiene i resti mortali di una nobildonna, Eleonora Lo Presti, imparentata per matrimonio con il Salomone; sarebbe morta intorno al 1652, dopo esserle scomparsi tre figli ed una figlia, le cui iscrizioni lapidarie sono incise ai lati di un grande marmo posto sul pavimento della cappella. Il marito di Donna Eleonora fu Don Antonino Salomone, ultimo della famiglia, scomparve nel 1658 e la sua epigrafe si trova al centro della grande lapide. Quadro di S. Filomena. E' un dipinto di Carmelo Mastrosimone del 1842.
Statua di San Giuseppe col Bambino Gesù. Opera in legno di autore ignoto, molto antica.
Quadro di Santa Teresa del Bambin Gesù. Di autore ed epoca sconosciuti.
Quadro della Madonna dei Cuori attribuita a Mastrosimone di Fra Felice da Sambuca.