Ove son or le meraviglie tue O regno di Sicilia? Ove son quelle Chiare memorie, onde potevi altrui Mostrar per segni le grandezze antiche?
(Dal Fazello - Storia di Sicilia, deca I,lib. VI,cap.I)
Collegio di S. Maria e chiesa
45 Via Gian Filippo Ingrassia
I Gesuiti avevano a Regalbuto due case religiose di notevole importanza cittadina: il collegio primario, ultimato intorno al 1658, sito di contrada Setalù, di cui resta, in alzato, soltanto il prospetto principale, essendo andato completamente distrutto nel corso di questi ultimi anni il resto del complesso edilizio; e il collegio cittadino edificato per la Compagnia di Gesù nel 1735. Si può notare, in quest'ultimo, come, pur nella relativa ristrettezza dell'area, l'architetto sia riuscito a costruire un edificio contenente tutti i locali richiesti dalla tipologia costruttiva dei Gesuiti: dalle camere all'infermeria, alle cucine, al refettorio, ai servizi, ecc. Lo schema è quello tipico della Compagnia: cortile centrale, lasciato a giardino, a disposizione dei servizi di cucina, lavanderia ecc.,su cui prospettano le camere e la loggia di raccordo del fabbricato alla cappella; corridoi di disimpegno sulla strada principale del paese; servizi igienici e scalenegli incroci dei corpi di fabbrica.
Il prospetto principale, caratterizzato dal forte aggetto sulle pareti dell'ingresso centrale, attira l'attenzione dello spettatore, con le sue eleganti in pietra grigia e la targa dedicatoria in marmo, al centro del timpano spezzato. L'intera massa dell'edificio è rilevata dalle robuste modanature dei pilastri, che assieme alle finestre, scandiscono il ritmo solenne dell'intera composizione. Il prospetto posteriore del complesso edilizio, con la maestosa scala d'accesso, è stato distrutto per permettere l'ampliamento di via Garibaldi. La facciata della chiesa si distingue per il gioco degli aggetti sottolineato dalle eleganti modanature dei pilastri e per il forte chiaroscuro determinato dall'intaglio lapideo del portale d'ingresso.
L'intera composizione inferiore della facciata è conclusa, in alto, dalle eleganti modanature e dal fregio decorato del frontone. Al contrario, la parte superiore, anche se formata da componenti decorativi di ragguardevole stima, non mantiene la stessa unità di quella sottostante. La chiesa possiede ricchi altari in marmi mischi e alcuni quadri settecenteschi che rappresentano: S. Igniazio con S. Francesco Borgia, S. Francesco Saverio, S. Rosalia, etc. pregevoli sono pure la statua della Madonna del Soccorso provenente dall'Abbazia di Garagozzo e il Crocifisso ligneo posto su uno degli altari minori.. nella sagrestia troviamo inoltre collocato l'antico pavimento in pietra della chiesa di S. Basilio. Gli ultimi interventi all'interno della cappella, tesi più a mascherare che a consolidare le ferite della volta, hanno cancellato, con moderne sciabalture, l'antico intonaco, con l'ovvia conseguenza di recenti nuovi crolli del soffitto.