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::pantelleria»Il periodo Borbonico » Storia

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Ove son or le meraviglie tue
O regno di Sicilia? Ove son quelle
Chiare memorie, onde potevi altrui
Mostrar per segni le grandezze antiche?


(Dal Fazello - Storia di Sicilia,
deca I,lib. VI,cap.I)


Tramonto

Tramonto



A seguito del trattato di Utrecht del 1713, Pantelleria passa sotto casa Savoia ed in seguito sotto gli Austriaci per poi passare sotto i Borboni.
Le condizioni di Pantelleria quando vi sbarcarono i Borboni sono molto disagiate: manca il porto e soltanto qualche piccola tartana giunge dalla Sicilia a portare frumento; l'agricoltura è in crisi perchè solo i terreni vicino al centro vengono coltivati, quelli distanti sono incolti dato che i contadini non si recano per timore della pirateria.
Là dove un tempo prosperava la vite ora verdeggia il bosco e si ha pertanto abbondanza di legna e di carbone. Nell'Isola vive una colonia di relegati. L'assistenza religiosa è inesistente, solo nella matrice si celebra messa; la giustizia è amministrata da giudici locali non competenti. Pertanto i Borboni fortificano la difesa dell'ingresso del porticciolo con due fortini, quello di San Leonardo e quello di Punta Croce, fanno edificare magazzini per la provvista del grano ed intensificano la vigilanza contro i Corsari.
Durante il periodo borbonico a Pantelleria si diffonde il colera che miete molte vite, in questo triste evento si distingue per professione ed umanità il Dott. Alfonzo Errera.
Il 1845 è una data importante per Pantelleria, perchè l'Isola si libera da "ceppi della feudalità".
Nel 1848 si verifica nell'Isola una sommossa organizzata dalla "mala pantesca" che fa scappare la guarnigione borbonica ed il suo comandante.
Per l'amministrazione dell'Isola si costituisce un comitato provvisorio che si trasforma in consiglio civico, vi fanno parte i notabili dell'isola di matrice borbonica, pertanto è da escludere che la sommossa sia di stampo liberale.
Il lasso di tempo che va dal 1848 al 1860 è per i panteschi apparentemente tranquillo.
Nell'Isola in seguito ai moti del 1848 sono affluiti dei relegati politici che vi portano le loro idee liberali le quali hanno un buon numero di ascoltatori. Anche l'intensificarsi dei traffici concorre alla diffusione di uno spirito liberale. Pertanto gli avvenimenti del 1860 trovano a Pantelleria un piccolo gruppo di liberali che aumenta di numero in seguito alla marcia trionfale di Garibaldi.
La coscienza politica è un dato di fatto ed i liberali panteschi non esitano a recarsi a Sideri, dove sbarcano il 6 giugno 1860 tre liberali che portano in dono il tricolore. Quella sera stessa viene sciolta la guardia urbana e sostituita con la guardia nazionale presieduta da Don Fortunato Ribera, così Pantelleria entra a far parte del Regno d'Italia.