Ove son or le meraviglie tue O regno di Sicilia? Ove son quelle Chiare memorie, onde potevi altrui Mostrar per segni le grandezze antiche?
(Dal Fazello - Storia di Sicilia, deca I,lib. VI,cap.I)
Chiesa S.Francesco o dei Cappuccini
251 SP23a
Nel 1585 i padri cappuccini vennero a Regalbuto e posero la loro fede dove sorge la chiesa dedicata a San Vito; accanto ad esso si trovava una fonte miracolosa che il santo aveva fatto scaturire dal terreno. La Sicilia ha in questo periodo un'architettura nella quale confluiscono culture arabe, bizantine e occidentali. Tipico esempio è questo edificio dalle forme povere e umili, caratterizzato da tre navate nel mezzo di due file di colonne, con capitelli e basi diverse fra loro, unite da arcate. La copertura dell'edificio era composta d'un tetto a travicelli coperti da un soffitto ligneo e recentemente rifatta per intero. La facciata a salienti presenta, con le sue forme spoglie e nitidamente geometriche, una semplicità che appare come la traduzione in linguaggio volgare del più nobile stile architettonico siciliano. Questa caratteristica è evidenziata maggiormente dal portale in pietra locale che, gravemente mutilato dal tempo nella lunetta e negli stipiti e di recente malamente restaurato, introduce una nota plastica nuova sulla superfice luminosa della facciata. è una visione che trova il suo movente lirico in un tono sentimentale d'una dimessa e solitaria rusticità, cui contribuiscono anche i due angeli in bassorilievo che chiudono l'architrave e i fregi e i capitelli degli stipiti del portale in un intaglio piatto e popolaresco.
La facciata presenta una semplicità che appare come una traduzione in volgare dei più nobile stile architettonico siciliano. Questa caratteristica è evidenziata maggiormente dal portale in pietra locale con i suoi fregi e intagli di tono popolaresco che chiudono l'architrave. La luce penetra da uno serie di finestre situate nello navata maggiore e da una finestra aperta nella stessa facciata; successivamente i frati cappuccini costruirono un'altra apertura, in pietra grigia, di gusto barocco. Il presbiterio è la parte più rimaneggiata dell'intero edificio: solo in esso infatti permangono i più tardi apporti barocchi fatti eseguire dai frati. Possiamo comunque dire che la chiesa di San Vito conserva l'aspetto originario. Accanto alla chiesa i frati costruirono il loro convento che funzionò, sino agli inizi dei '900, anche da lazzaretto; oggi di esso rimane ben poco. Tuttavia, durante recenti lavori di ripristino, si sono scoperti degli affreschi del 1652.