Ove son or le meraviglie tue O regno di Sicilia? Ove son quelle Chiare memorie, onde potevi altrui Mostrar per segni le grandezze antiche?
(Dal Fazello - Storia di Sicilia, deca I,lib. VI,cap.I)
La Grotta del Ninfeo è una piccola caverna artificiale a poca distanza dal Teatro Greco. Questa grotta ospitava il vestibolo in cui i gli attori e i musicisti si preparavano prima di esibirsi all’interno del Teatro Greco. L’ingresso della Grotta del Ninfeo è di forma arcuata e presenta ai lati quattro nicchie che dovevano essere delle edicole votive consacrate ai cosiddetti “Eroi” (i defunti che secondo i greci divenivano “Eroi” nonappena entravano nell’oltretomba) o a qualche altro Dio. Due di esse sono state trasformate in epoca Bizantina in sepolcri rupestri. L’interno si presenta a pianta quadrata ed è occupato da una grande fonte alimentata dalle acque dell’Acquedotto Galermi, maestosa condotta idrica di epoca greca che convogliava le acque da Pantalica (località iblea ubicata presso Sortino anch’essa divenuta Patrimonio dell’Umanità nel 2005 assieme alla città di Siracusa) all’antica città greca di Siracusa toccando i territori di Solarino, Floridia e della frazione aretusea di Belvedere.