Ove son or le meraviglie tue O regno di Sicilia? Ove son quelle Chiare memorie, onde potevi altrui Mostrar per segni le grandezze antiche?
(Dal Fazello - Storia di Sicilia, deca I,lib. VI,cap.I)
L’Anfiteatro Romano è uno dei monumenti più importanti del Parco Archeologico della Neapolis, ma è anche il più grande anfiteatro di epoca romana dell’intera Sicilia. Esso è ubicato nella parte meridionale del Parco Archeologico della Neapolis, in prossimità dell’Ara di Ierone e dell’antica strada che collegava tra loro i quartieri Neapolis e Acradina.
L’Anfiteatro Romano di Siracusa purtroppo era un luogo in cui vennero uccisi numerosi Cristiani, infatti venivano fatti combattere come gladiatori contro belve feroci (leoni) o contro altra gente, costretti poi ad ammazzarsi a vicenda per “allietare” le giornate dei nobili romani che allora spadroneggiavano a Siracusa. Dopo la caduta romana l’Anfiteatro divenne una cava di pietra da cui vennero attinti i blocchi di pietra con cui vennero costruite le fortificazioni spagnole in Ortigia. I vari assedi a cui fu sottoposta la città e i vari sismi che si sono susseguiti nei secoli fecero cadere l’Anfiteatro Romano totalmente in rovina tanto che quello che resta oggi è rimasto sottoterra per lunghi anni. Finchè nella prima metà dl 1800 venne riportato alla luce da un’equipe di archeologi.
L’Anfiteatro in passato risultava molto maestoso (al pari del Colosseo di Roma o dell’Arena di Verona, per citarne alcuni) ma col tempo la parte superiore crollò e restò intatta solo quella inferiore chiamata “Ima Cavea” (”Cava inferiore”) in cui vi si svolgevano i combattimenti tra i gladiatori il cui diametro di forma ellittica misura 140 metri per 90. Attorno ad essa vi sono i gradoni in cui si sedevano gli spettatori facenti parte sempre della “Ima Cavea”. Le altre due “Cavee” (Cavea media e Cavea superiore) sono crollate come detto prima.
Sotto l’arena vi sono un piccolo corridoio chiamato “Crypta” che serviva per immettere i gladiatori all’interno dell’arena e un sotterraneo in cui stavano allocati i macchinari che servivano per la manutenzione dell’Anfiteatro.
Fuori dall’Anfiteatro Romano possiamo ammirare ciò che resta dell’Arco Augusteo (un arco di trionfo elevato in onore di Cesare Augusto di cui restano solo i basamenti) posto nell’ingresso meridionale, e numerosi Sarcofagi funerari provenienti dalle rovine della città di Megara Hyblea (le cui rovine sorgono a sud di Augusta).
Da citare la presenza di un serbatoio idrico sotterraneo noto con il nome di “Piscina Romana” dove veniva raccolta l’acqua meteorica che serviva per allagare l’Anfiteatro (per simulare battaglie navali oppure per lavare dal sangue la cava) tramite ingegnose opere di canalizzazione (simili alle attuali “Saie “). La “Piscina Romana” è collegata da condotte sotterranee alla Chiesa di San Nicolò ai Cordari.