Ove son or le meraviglie tue O regno di Sicilia? Ove son quelle Chiare memorie, onde potevi altrui Mostrar per segni le grandezze antiche?
(Dal Fazello - Storia di Sicilia, deca I,lib. VI,cap.I)
Chiesa di S. Francesco di Assisi
Piazza S.Antonino
Imboccando la Via Aurora e la Via Platano si giunge alla Chiesa di S. Francesco, comunemente conosciuta anche come Chiesa di Sant'Antonino. La Chiesa si trova in cima a una rupe ed è adiacente a Piazza Sant'Antonino, dove la conformazione urbana ha creato un suggestivo "palcoscenico" naturale da cui si accede a un belvedere mozzafiato. La Chiesa era in costruzione già alla fine del Cinquecento e sorse ai margini della città del tempo. È ad una navata ed è stata restaurata a più riprese. Mentre l'esterno mostra un carattere austero, appena ravvivato da un piccolo campanile in mattoni, l'interno è ornato da una fastosa decorazione a stucco con motivi tardo barocchi, che culmina nello scenografico altare principale; qui due coppie di colonne incorniciano la nicchia della statua di San Francesco e sono raccordate superiormente da grandi volute attorno al simbolo francescano (il braccio di Cristo che incrocia quello di Santo). Questa composizione richiama molto la chiesa del Collegio di Maria, completata nel 1774, ed è possibile ipotizzare che le stesse maestranze abbiano lavorato in entrambi le fabbriche.
Negli altari che affiancano l'unica navata della chiesa sono custodite diverse opere d'arte, tra cui una tela raffigurante la Madre Santissima del Lume del 1757 che può attribuirsi alla bottega di Gaetano e Antonio Mercurio, autori della tela con lo stesso soggetto custodita nella chiesa di San Rocco a Motta d'Affermo.
Un'altra interessante tela del XVIII secolo, rara come soggetto iconografico, è quella del Transito di San Giuseppe, che rappresenta la morte del Santo, amorevolmente assistito da Gesù e Maria, sotto lo sguardo di Dio Padre e dello Spirito Santo.
Oltre alla statua lignea di Sant'Antonio da Padova, della fine del XVIII secolo, di ignoto scultore della scuola del Quattrocchi,
vanno anche menzionate:
- la raffinata scultura lignea policroma del XVI secolo raffigurante la Madonna con Bambino di ignoto scultore d'ambito gaginiano, proveniente dalla distrutta chiesa del SS. Salvatore annessa al Monte di Pietà;
- un crocifisso in stile barocco della metà del XVII secolo di ignoto scultore siciliano.
Il piccolo oratorio in fondo alla chiesa, attualmente usato come sacrestia, si caratterizza per la decorazione a stucco ed estesi affreschi alle pareti (in mediocre stato di conservazione), nonché per i pavimenti con mattonelle di cotto maiolicate; in questo luogo si riuniva la confraternita di San Francesco, come si desume dal verbale della visita pastorale di don Biagio Proto del 1634, che fa riferimento a una «congregatio laiicorum, qui utuntur saccis ex tela et mozzetta lanae… ».