Ove son or le meraviglie tue O regno di Sicilia? Ove son quelle Chiare memorie, onde potevi altrui Mostrar per segni le grandezze antiche?
(Dal Fazello - Storia di Sicilia, deca I,lib. VI,cap.I)
Castello di Isnello
Via Castello
Il Castello di Isnello di probabile origine bizantina (VIII secolo) o araba, venne eretto come punto di sentinella in cima ad un costone calcareo dominante sul territorio e difficilmente accessibile. Costituiva una vera e propria cittadella difensiva, con feritoie, camminamenti, torri e bastioni, di cui oggi non rimane traccia, e che controllava, in origine, un borgo rurale montano di modesta entità e che si andava formando attorno ad esso.
La prima citazione storica del castello risale al 1250, prima di allora Isnello veniva menzionato come semplice casale. Il geografo arabo Idrisi descrive Isnello come "casale sulla vetta di un monte". Sotto i Normanni entrò a far parte del sistema difensivo facente capo al regio Demanio, con funzione di sorveglianza e difesa del territorio e nel caso di acquartieramento delle truppe della Corte Reale in transito. Nel 1377 feudo e castello di Isnello risultano essere di proprietà dei Ventimiglia e successivamente, per concessione da parte del re Martino, pervennero al catalano Arnaldo Santacolomba, che fu capitano generale di Bianca di Navarra e divenne signore d'Isnello. Nel luglio del 1453 Arnaldo Santacolomba ottiene da Alfonso il Magnanimo il "mero e misto imperio".
La cittadella fortificata venne rifondata nella prima metà del XII secolo e abbandonata dal XVI secolo in poi.
La tipologia è quella tipica dei castelli montani dell'epoca alto-medievale, cioè a "sistema integrato" (difesa orografica naturale più difesa architettonica). Constava di una doppia cortina muraria per la difesa passiva, rinserrante l'abitato e la cittadella, dotata di accorgimenti tecnici particolari (caditoie e feritoie per il tiro piombante e ficcante, camminamenti di ronda, torri e bastioni di rinforzo nei punti più vulnerabili a controllo di ingressi e cortine) che ne consentivano una facile percorribilità interna e una prolungata resistenza in caso di attacchi (presenza di cisterne idriche e ambienti destinati allo stivaggio di derrate alimentari).
La cittadella, nel punto più alto dell'acropoli, era formata da un mastio centrale turrito, comprendente tre o quattro vani, cisterneidriche e vari ambienti, tra cui alcuni destinati allo stivaggio delle derrate alimentari. Nella zona a valle era completa to da ambienti di servizio (stalle, dormitoi e laboratori). Oggi dell'antica costruzione rimangono solo pochi elementi costruttivi.