Ove son or le meraviglie tue O regno di Sicilia? Ove son quelle Chiare memorie, onde potevi altrui Mostrar per segni le grandezze antiche?
(Dal Fazello - Storia di Sicilia, deca I,lib. VI,cap.I)
Torre Passitano
Realizzata probabilmente tra il XVIII e il XIX secolo, la masseria un tempo era un importante centro di produzione di olio e vino. L'intero agrumeto di pertinenza ha un'estensione complessiva di 8.800 mq e si trova a circa 10 m sul livello del mare nell'omonima contrada, in prossimità a nord della Via del Re, a sud dell'autostrada Palermo-Messina e a ovest della strada provinciale Lascari-Gratteri.
E' una masseria a corte chiusa, con tre lati cinti da corpi di fabbrica e uno da un muro in pietra, anche se gli interventi di restauro e i rimaneggiamenti avvenuti nel XX secolo, le hanno conferito un aspetto di "casina gentilizia"
Composta da un corpo principale a due elevazioni, nella cui parte centrale si apre un arco di accesso alla corta interna, sugli altri due lati si trovano dei corpi di fabbrica a una elevazione, mentre l'ultimo lato è delimitato da un muro in pietra.
Al piano terra della masseria troviamo le stalle, l'abitazione del "massaro", gli alloggi dei contadini, un grande palmento e altri ambienti adibiti a deposito di attrezzi agricoli, mentre da una porta interna alla corte, si accede al primo piano e agli appartamenti nobiliari. Interessante è la cucina, con un piano cottura in muratura ricoperta da maioliche policrome del secolo scorso e un forno a legna.
La torre, costruita presumibilmente tra il XVI e il XVII secolo, ha una pianta quasi quadrata e si articola su tre elevazioni fuori terra, la base con copertura a botte, il piano operativo con copertura a crociera e la terrazza oggi non più esistente.
La struttura muraria della torre è composta da grossi ciottoli alluvionali e fluviali di pezzatura irregolare, cementati da malta idraulica e ricoperta da intonaco.
Anche questa torre, per la sua strategica posizione geografica prossima al mare e l'estrema vicinanza alle altre torri, aveva sicuramente scopi d'avvistamento, di rifugio difensivo e di controllo delle attività agricole svolte dai contadini nell'agro circostante.
A differenza delle altre torri, attorno alle quali sono sorte le masserie, questa è stata uniformata al corpo di fabbrica principale del complesso architettonico ed essendo ricoperta dal medesimo intonaco, risulta oggi assai difficile leggerne il volume.
A seguito di interventi strutturali e rifacimenti avvenuti in epoca successiva, non vi è più traccia né di caditoie né di feritoie, purtroppo sostituite oggi da normali finestre e balconi con lastre di marmo, parapetto e reggi mensole in ferro battuto.
La copertura dell'intera struttura masserile è a falde, costituita da coppi siciliani e da grondaie realizzate con tegole ricurve, mentre al centro del baglio trova posto un piccolo pozzo-cisterna per la raccolta delle acque piovane.
Di proprietà privata versa in precario stato di conservazione.
Fonte: “Lascari e le sue torri, una storia ritrovata” di Salvatore Ilardo, Salvatore Moncada e Silvana Schittino