Ove son or le meraviglie tue O regno di Sicilia? Ove son quelle Chiare memorie, onde potevi altrui Mostrar per segni le grandezze antiche?
(Dal Fazello - Storia di Sicilia, deca I,lib. VI,cap.I)
Torre Bagari
Ad est del centro urbano,camminando lungo una stradina e immersa in un suggestivo paesaggio agreste, si erge in tutta la sua austera bellezza la solitaria torre Bagari. Il manufatto architettonico, di modeste dimensioni, venne eretto tra il XV e il XVI secolo. Posizionato in un punto alquanto strategico e circondato da un feudo di vaste dimensioni, Torre Bagari svolgeva una funzione più che altro di difesa e controllo del territorio dagli incursori, soprattutto dai nemici che potevano pericolosamente sopraggiungere dal vicino torrente Armizzo. Come le altre costruzioni nel territorio, veniva adoperata anche per visionare il lavoro degli operai nei possedimenti circostanti del feudo. Costruita con grossi ciottoli alluvionali e fluviali reperiti facilmente in situ con pezzatura irregolare, alternati a piani di orizzontamento a pietre piatte o "Pantofolate" ha mura di spessore limitato, in parte cementati con l'ausilio di malta idraulica.
Nonostante i parziali crolli verificatisi nel corso del tempo conserva ancora oggi la sua struttura originaria.
Alta circa 15 m, (con base mt. 5,40 x 5,80) l'opera presenta numerose piccole feritoie e si sviluppa su tre elevazioni fuori terra, la base, il piano operativo in cui alloggiavano i "torrari" e la terrazza.
Su tre prospetti, si trovano incorniciate con pietra da taglio tre finestre e ancora i resti di "gattoni" in pietra su cui poggiavano tre caditoie di modeste dimensioni, mentre una ancora integra, si può osservare sul prospetto sud della torre.
La porta di accesso, ormai del tutto diroccata, si trova al piano terra costituito da un unico ambiente coperto con una bella volta a crociera, nella quale, a sinistra, si scorge una botola che consentiva l'accesso al piano superiore tramite una scala di legno retrattile.
Entrando al piano terra, in basso e in posizione centrale rispetto alla parete di sinistra, si trova un'angusta apertura che un tempo collegava la torre alla "casina" accostata al prospetto ovest e di cui restano solo dei ruderi.
Sempre in questo ambiente, nella parete di destra, esisteva un altro cunicolo che, secondo un'attendibile testimonianza, fino alla seconda metà del secolo scorso, conduceva ad un'altra "casina" poco distante sul versante est e di cui oggi, purtroppo, rimangono solo dei frammenti di muri perimetrali.
Queste "casine", un tempo collegate alla torre tramite camminamenti sotterranei, erano quasi sicuramente dei magazzini utilizzati per il deposito delle derrate provenienti dai raccolti di pertinenza della torre.
Del solaio di copertura non rimane più nulla, restano solo le pareti perimetrali con finestre e feritoie che però, una violenta tromba d'aria del 2 settembre 2010, ha gravemente compromesso nella parte superiore del prospetto ovest, provocandone un parziale crollo.
Di questo antico manufatto, appartenuto ai Ventimiglia, non vi sono notizie documentali che ci consentono di ricostruirne la storia, però, da un Atto notarile registrato a Cefalù il 27 Giugno 1927, stipulato presso lo studio del Notaio Stefano Pernice, si acquisisce il dato che torre Bagari a partire dalla metà dell'800 fu di proprietà della nobile famiglia D'Alcontres.
Il Consiglio Comunale di Lascari, ha inserito l'immobile fra i beni comunali, per cui la costruzione è l'unica delle molte torri presenti nel territorio cittadino di proprietà comunale.
Fonte: “Lascari e le sue torri, una storia ritrovata” di Salvatore Ilardo, Salvatore Moncada e Silvana Schittino