Ove son or le meraviglie tue O regno di Sicilia? Ove son quelle Chiare memorie, onde potevi altrui Mostrar per segni le grandezze antiche?
(Dal Fazello - Storia di Sicilia, deca I,lib. VI,cap.I)
Casa Museo Luigi Capuana
Via Romano, 16
E' un imponente palazzo ottocentesco con prospetto a due piani, tipico esempio del Neoclassicismo siciliano, con una facciata prospiciente Via Romano e una facciata prospiciente Via Capuana. Quì nacque il celebre scrittore menenino. Sul lato destro del portone si nota una lapide con epigrafe, del periodo fascista dettata dal comm. G. Blandini, ammiratore del Capuana. Ristrutturato, il palazzo ospita anche la Casa museo Luigi Capuana e la biblioteca comunale.
Sino a poco tempo fa la «Biblioteca Museo Luigi Capuana» risultava ordinata nel palazzo Comunale, essendo stata istituita con delibera di G.M. n. 207 del 24.06.1968 e aperta al pubblico assieme alla Biblioteca moderna il 24 ottobre 1977.
La ricca biblioteca dell'autore del Marchese di Roccaverdina era stata acquistata agli eredi dal Comune di Mineo con atto notarile del 18.11.1926.
L'archivio contiene i carteggi con intellettuali e scrittori del suo tempo tra cui Ibsen, Balzac, Zola, Verga, D'Annunzio, De Roberto, Pirandello, Graf. Esso contiene pure i ritratti fotografici fatti dallo stesso Capuana di Balzac, Zola, De Roberto, Verga, Pirandello, Musco e altri. Insieme a testimonianze e immagini della vita e della storia di Mineo.
Tra il patrimonio librario si custodiscono numerose testimonianze della tradizione letteraria menenina che, partendo dal poeta vernacolo Paolo Maura (Mineo 1638-1711), attraverso Capuana giunge ai nostri giorni con l'opera di Giuseppe Bonaviri e di Croce Zimbone.
Di recente la Biblioteca (alla quale è stato accorpato anche un Fondo Antico con Incunaboli, Cinquecentine e svariati altri libri preziosi che prima appartenevano all'ex Biblioteca dei Gesuiti) e la «Biblioteca moderna» sono state trasferite, appunto, nella casa natale dello scrittore, che negli ultimi anni è stato sottoposto ad accurate opere di restauro.
Il visitatore può ammirare i mobili, la biblioteca, i quadri, i manoscritti, le fotografie e lo "studiolo" con le pareti rivestite, per mano del Capuana, da stampe tratte da riviste dell'epoca.Al piano terreno della Casa museo è ospitato anche un fondo librario che appartenne al prefetto Pietro Rizzo, cultore della lingua esperanto. Il fondo consiste di 1918 libri e opere di vario genere in lingua esperanto. Il prefetto Rizzo si era infatti contraddistinto per un notevole interesse per l'esperanto, che lo aveva portato a redigere numerosi libri sull'argomento e a raccogliere una notevole collezione di testi in tale lingua.
Le 1918 opere (volumi, opuscoli e varie annate di riviste) sono raccolti in scaffalature di legno, in un'apposita sala situata al piano terra di palazzo Capuana. Tra le varie opere presenti e disponibili per la consultazione, si segnalano le versioni in esperanto della Divina Commedia di Dante, di Fontamara di Ignazio Silone, di Cuore di Edmondo De Amicis, del Vangelo, del Messale; sono inoltre presenti vocabolari, grammatiche, saggi di sociologia, politica, arte, scienza, turismo e altri argomenti. Il fondo ospita inoltre diverse annate di riviste esperantiste edite in Italia e in altre nazioni europee, oltre che in Unione Sovietica e in Cina.