Ove son or le meraviglie tue O regno di Sicilia? Ove son quelle Chiare memorie, onde potevi altrui Mostrar per segni le grandezze antiche?
(Dal Fazello - Storia di Sicilia, deca I,lib. VI,cap.I)
Chiesa di Santa Agrippina
Sul colle opposto a quello dove sorge la chiesa di S. Maria Maggiore, se ne eleva un'altra, graziosa e gentile per le sue snelle linee architettoniche, i magnifici stucchi, i marmi e gli affreschi. E' la chiesa parrocchiale dedicata a S. Agrippina, patrona della città. Vanta origini antichissime in quanto fu consacrata con dignità di basilica il 19 giugno del 312 da San Severino, vescovo di Catania, e sorse sui ruderi di un oratorio privato che S. Eupresia fece costruire nel 263 sul luogo attiguo alla sua casa dove ricevette i resti mortali della Vergine e Martire Agrippina, trasportata miracolosamente da Roma a Mineo.
Durante la dominazione Araba subì una serie di trasformazioni divenendo probabilmente una moschea. Dopo il terremoto del 1169 venne ricostruita nel XIV secolo, conservando nel sotterraneo una meravigliosa cripta con affresco bizantineggiante.
Nel 1556 fu elevata a collegiata. Nel terremoto del 1693 fu quasi completamente distrutta (esclusa l'abside). Fu ricostruita quasi interamente nella forma attuale all'inizio del Settecento (il prospetto principale appare incompleto) e ancora oggi e' uno dei monumenti sacri piu' belli che adornano Mineo.
La chiesa presenta tre torrioni merlati di epoca medioevale nel versante absidale.
La caratteristica di questa chiesa, che la distingue dalle altre è la planimetria a croce greca e tre navate separate tra loro da sedici colonne, e una cupola centrale; all'interno vi si trovano inoltre tredici altari ,il pronao e il presbiterio rialzato con quattro scalini dove sta il coro in legno. Ancora altre sedici colonne stanno addossate alle pareti perimetrali e tutte insieme sostengono le arcate e le cupolette a forma di catino capovolto, che formano tanti piccoli tempietti dentro i quali stanno gli altari laterali corrispondenti.
L'interno della chiesa è adornato con bellissimi stucchi forse della scuola del Serpotta, meravigliosi affreschi del '700 di Sebastiano Lo Monaco (Sant'Agrippina che scaccia i musulmani) e del Barone (scene della vita di Cristo) che decorano le volte e la cupola centrale.
Opere d'arte di gran pregio come il presepe della Natività in legno, la custodia del S. S. Sacramento, il coro presbiteriale del '700 la statua in legno policromo di S. Agrippina, opera di Vincenzo Archifel (1518), non sono che pochi esempi dei capolavori custoditi. La statua della patrona raffigura Agrippina come una giovane fanciulla dai capelli dorati che indossa un manto. I suoi piedi posano sulla testa dell'imperatore Valeriano. Agrippina tiene nella mano destra la croce e nella sinistra il Vangelo sormontato dal Castello. La statua è trasportata durante le processioni su un fercolo ('a vara) ricoperto d'argento di fattura settecentesca.
La chiesa custodisce altre opere di notevole interesse: il portale della cappella di S. Agrippìna, alcuni paliotti degli altari del '600, il sarcofago in marmo di Angela De Guerriero della fine del '500,e Lo Castello del tardo Cinquecento (Il paggio raffigurato è detto dai menenini Peppi Petra). Nella cripta sottostante la chiesa si può ammirare un affresco del XV secolo. Secondo una nuova teoria, i sotterranei e la cripta sarebbero i resti di un castrum bizantino.
Dal XIV secolo fino al 1556 il parroco titolare di Mineo era il decano della Cattedrale di Siracusa (Mineo faceva parte della diocesi aretusea), il suo ufficio era svolto da una comunità di cappellani.
Eretta nel 1556 a Collegiata la funzione di parroco fu svolto da un curato vicario, eletto dal collegio dei canonici e approvato dal vescovo di Siracusa. Ultimo curato fu il Canonico Stefano Salerno eletto nel 1889. Dal 1892 i parroci furono scelti per concorso o nominati:
Stefano Salerno (1892-1898)
Giuseppe Simili Di Salvo (1898-1902)reggenza
Benedetto Umana (1902-1928)
Emanuele Scrofani (128-1930)reggenza Vincenzo Zimbone (1931-1962)
Luigi Turrisi (1963-1967)
Giuseppe Scaro (1967-1984)
Giovanni Gambuzza (1985-2011)
Nunzio Antonino Valdini (1998-2013) Santo Galesi (2014-)
Agrippina è venerata a Mineo, dove la chiesa dedicata conserva una statua lignea della santa risalente al XVI secolo e attribuita a Vincenzo Archifel.