Ove son or le meraviglie tue O regno di Sicilia? Ove son quelle Chiare memorie, onde potevi altrui Mostrar per segni le grandezze antiche?
(Dal Fazello - Storia di Sicilia, deca I,lib. VI,cap.I)
Terme Segestane
I primi greci che abitarono la Sicilia occidentale collegarono il fenomeno della formazione delle acque calde a un avvenimento mitologico, secondo il quale il calore delle acque del fiume si era sprigionato per volere di una divinità fluviale, Crimiso, per dare modo di riscaldarsi alla ninfa Egesta, in fuga da Troia, che si trovava svenuta sulla riva, e che in seguito divenne sua sposa. Da essi fu procreato Aceste, che fondò la città di Segesta dandole il nome della madre.
Lo storico Diodoro Siculo racconta il viaggio di Eracle che, mentre si dirigeva verso Erice, incontrò le ninfe Egestee che, per aiutarlo a ritemprarsi dalle fatiche, fecero affiorare le fonti di acqua calda di Egesta (o Segesta).
Lo storico Dionigi di Alicarnasso parla delle Terme Segestane e racconta che Enea, arrivato in Sicilia, lasciò nella vicina Egesta i compagni più vecchi e affaticati dal viaggio, affinché la ripopolassero e, utilizzando queste acque, avessero dei benefici per il loro fisico.
Il mito si collega, in questo modo, anche alla fondazione di Segesta ad opera dei troiani che la avrebbero scelto proprio per le proprietà salutari delle calde acque del suo territorio.
Strabone, geografo e storico greco, ne parla e anche Plinio il Vecchio loda le loro virtù terapeutiche:
Per quanto concerne la posizione del fiume, tutte le fonti antiche che riportano il mito concordano sul fatto che il Crimiso è nell'area di Segesta, e quindi dovrebbe essere l'attuale fiume San Bartolomeo (formato dalla confluenza del fiume Caldo e del fiume Freddo), alla cui foce Segesta aveva il suo porto.
Il geografo arabo al-Idrisi descriveva, così intorno al 1154, il luogo ove sgorgano la acque termali:
"Rocca robusta ed elevata che ha fama di esser tra le più quotate, è stata chiamata dei Bagni per una sorgente termale che scaturisce da una rupe vicina; la gente vi si bagna volentieri, perché l'acqua, di temperatura mite, è dolce e ricreatrice. Nei dintorni scorrono fiumi e ruscelli lungo i quali si trovano dei mulini, vi sono inoltre grandi edifici, parchi, villette di delizie e molti alberi da frutto…"
Il sito non mancherà di affascinare per la sua selvaggia bellezza, per la singolarità del fenomeno delle "ricreatrici" acque calde, per il notevole interesse archeologico che esso, nel suo complesso, riveste.
Il fiume Caldo, largo più di 3 metri e profondo meno di 50 centimetri, scorre nel suo tratto iniziale fra due alte pareti rocciose; la roccia bianca vicino al fiume evidenzia depositi di travertino di Alcamo, formato dai calcari creati dalle acque calde. Sulla sponda sinistra del corso d'acqua esistono quattro vene d'acqua, con una temperatura di circa 47 °C.
A causa della loro particolare conformazione, le pendici rocciose nei pressi del fiume Caldo ospitano molti nidi di uccelli.
Le acque delle terme segestante sono di tipo cloro-solfato-alcalino-terrose; le analisi effettuate mostrano che il contenuto di zolfo deriva dallo scioglimento delle particelle di gesso e zolfo presenti nel sottosuolo e che affiorano nei pressi di Vita e Calatafimi, attraversate da queste acque durante la loro risalita.
La presenza di rocce molto permeabili nella zona permette alle acque piovane di essere assorbite in profondità; qui, il magma riscalda le acque termali che risalgono in superficie in più punti.
Tali acque si prestano ad essere utilizzate per bagni e inalazioni a scopo terapeutico; i fanghi sono utili curare reumatismi, artriti, artrosi, sciatica, uricemia, gotta e malattie della pelle.
Raggiungere le Terme Segestane non presenta alcuna difficoltà: provenendo da Calatafimi Segesta, muovendosi lungo un tratto della statale 113 (dir. Alcamo) di grande valore paesaggistico, si incontrerà, dopo circa 9,2 km, sulla sinistra, un bivio che immette nella provinciale per Castellammare del Golfo; discendendo invece dal sentiero che proviene dal Bosco di Angimbè e, svoltando sulla destra una volta sulla stessa statale, si perviene, dopo circa 600 metri, al medesimo bivio. Svoltando quindi al suddetto bivio a sinistra e procedendo ancora 600 metri circa si attraversa il Ponte Bagni (ove una sosta è d'obbligo per ammirare dall'alto sia la splendida cascata, sulla sinistra, sia la selvaggia gola scavata dal fiume, sulla destra) e si svolta a destra (lasciando a sinistra un tratto di strada che conduce a Segesta): dopo altri 200 metri si incontrerà sulla destra una pista che, raggiunti e superati gli edifici termali, discende sino al fiume. Da qui, se si è attrezzati di stivali di gomma, (ovvero nuotando immersi nelle calde e placide acque) se ne può risalire per un tratto il corso, lungo la bellissima e profonda gola appena ammirata dall'alto del ponte, muovendosi tra verdeggianti pareti, particolarmente doviziose di numerose specie della flora ripariale e rupicola.
Nei pressi delle terme segestane sorgono due stabilimenti termali: Terme Gorga (Alcamo):In contrada Gorga, a circa un chilometro dalla stazione ferroviaria di Alcamo diramazione. Le acque termali in prossimità di questo impianto sono concentrate in una conca naturale tra materiale argilloso, sono alcalino-solfuree e hanno una temperatura di circa 49 °C e una portata di circa 80 litri al secondo. Lo stabilimento termale è situato in un vecchio mulino ristrutturato circa 50 anni fa. Terme Segestane (Castellammare): tale stabilimento termale sorge in contrada Ponte Bagni, dove le acque minerali sgorgano alla temperatura di circa 47 °C e con una portata di quasi 110 litri al secondo. Qui i trattamenti prevedono: fanghi, grotte, massaggi, idromassaggi, aerosol, inalazioni ed irrigazioni.
Da non perdere inoltre la visita ai resti dell'insediamento di Calathamet che incombe dall'alto sul canyon, in un'area, come già detto, di grande interesse archeologico.