Home Page Chi siamo Cosa offriamo Finalità Partecipa Donazioni Contatti Segnalazioni Mappa del sito Meteo Cartoline


Provincia di SIRACUSA


Visita il capoluogo

I Comuni

ITINERARIO DEI CASTELLI NELLE PROVINCIE SICILIANE


 

::paese-museo-della-vita-popolare»Il frantoio » Storia

Eventi Cartoline Galleria Brochure Commenti Link

 

Ove son or le meraviglie tue
O regno di Sicilia? Ove son quelle
Chiare memorie, onde potevi altrui
Mostrar per segni le grandezze antiche?


(Dal Fazello - Storia di Sicilia,
deca I,lib. VI,cap.I)





Il frantoio, ubicato in una posizione centrale dell'originario insediamento trogloditico arabo, che occupa tutta la zona sud dell'attuale sito, è una struttura molto singolare nel suo genere: una interessante sintesi tra un antico luogo di culto, scavato nella roccia, e architettura post terremoto del 1693, due volte a botte che diventano un tutt'uno con la struttura rupestre. "Della chiesa, scrive Aldo Messina, si conserva una parete-tramezo, perforata da un bell'arcone ogivale estradossato, che verosimilmente costituiva il diaframma di una struttura a doppia campata, quella ovest in funzione di aula, quella a est in funzione di presbiterio ". Salvatore Di Stefano sostiene che si tratti di una moschea rupestre. Non si hanno notizie in merito al periodo in cui venne abbandonato come luogo di culto per essere utilizzato come frantoio. Alcuni documenti, della seconda metà dell'Ottocento, attestano l'appartenenza del frantoio al monastero delle Benedettine di clausura. Rimase attivo fino agli inizi degli anni '40 del Novecento. Dopo più di mezzo secolo di abbandono, nel corso del quale fu utilizzato anche come chiuso per pecore e mucche, nel 1987 iniziarono i lavori, con attività di volontariato, per l'inserimento della testimonianza etnografica nel contesto del percorso museale. Fu tolto più di un metro di letame che copriva tutto ed eliminate diverse mangiatoie sparse ovunque. Il torchio fortunatamente non aveva subito danni seri. La macina, abbattuta per fare spazio, fu ricostruita nella posizione originale, nel primo vano entrando. A seguito di ulteriori lavori di sterro furono trovati, scavati nella roccia, diversi elementi strutturali che appartenevano a tre diversi torchi, uguali a quello presente, e una ruota in pietra lavica buttata dentro la cisterna, che andava così a dare senso all'altra, più grande, inserita nella struttura muraria che conteneva la sansa e concretezza allo spazio circolare, ricavato allargando la base rocciosa, della volta a botte adiacente: la presenza, nello stesso luogo, di un'altra macina. Tutto ciò consente di avanzare due ipotesi: che sia stato un grande frantoio con due macine e quattro torchi, cosa abbastanza singolare, poi progressivamente abbandonati nel tempo o che gli stessi siano il risultato di una stratificazione strutturale consequenziale a un processo di abbandono e allocazione in posti diversi.