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::Tonnara dell-Ursa a Cinisi » Storia

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Ove son or le meraviglie tue
O regno di Sicilia? Ove son quelle
Chiare memorie, onde potevi altrui
Mostrar per segni le grandezze antiche?

(Dal Fazello - Storia di Sicilia,
deca I,lib. VI,cap.I)



Tonnara dell-Ursa

Tonnara dell-Ursa

Punta Raisi



La Tonnara dell'Ursa si trova sulla costa di Cinisi, non lontano dall'aeroporto del capoluogo siciliano. Le sue origini risalgono al periodo della dominazione araba. Dal Quattrocento in poi entrò a far parte del patrimonio dei padri benedettini dell' Abbazia di San Martino delle Scale che periodicamente la concedevano in affitto.
La tonnara di Cinisi, trovandosi sul versante occidentale dell'isola, rientrava tra le tipologie di tonnare di corsa e quindi aveva la funzione quindi di intercettare i tonni in andata, quando ancora non si erano riprodotti.

Storia e Architettura
Le prime notizie storiche della tonnara dell'Orsa risalgono al 1344,anno in cui il re Ludovico di Sicilia concede al miles Corrado de Castellis il permessso di impiantare una tonnara alla marina del territorio di Cinisi in contrada Fondo dell'Ursa,:«...[...] tonnariam unam in mari tenimenti terrarum quod dicitur Chinnisi positis prope tenimentum Carini et Terrasini [...]».
Nel 1383 la tonnara, assieme ai feudi di Cinisi Casale e di Cifana, divenne proprietà dell'Abbazia di San Martino delle Scale che contestualmente era in possesso dell'intero feudo di Cinisi e della vicina Favarotta, alias attuale Terrasini: "…casale quoque Cinisi, Tynnarium Ursae, suis cum attinentiis nostro Gregoriano S. Martini Monasterio …".
All'Abbazia pervenne con testamento del 17 aprile 1382 del giudice Fazio e della moglie donna Violante.
Si sa anche che il 15 marzo 1491 il Priore Filippo d'Asta affidò la gestione della Tonnara e di una taverna che in essa insisteva, al palermitano Matteo La Chimia per un canone di 10 onze. All'epoca la produzione della tonnara fu scarsa per via della posizione del suo impianto a mare, esposto alle forti correnti.
Malgrado ciò nel 1569 la tonnara dell'Ursa venne ristrutturata ed ampliata con la costruzione di magazzini e della torre, fu dotata di artiglieria per difendere il complesso dagli attacchi dei predoni e la Torre nel 1584 venne inclusa tra quelle amministrate dalla Deputazione del Regno di Sicilia. Nel 1808 la tonnara era tenuta da un concessionario, certo Faro Saputo, mentre la funzione militare era sempre intestata alla Deputazione del Regno di Sicilia, tant'è che dal suo archivio risulta che nel 1811 la torre svolse efficacemente la sua funzione difendendo un naviglio americano, mentre i torrari di Torre Pozzillo furono denunciati e arrestati per non avere difeso una imbarcazione degli USA. Infatti dopo le Guerre barbaresche, (Prima guerra barbaresca (1801-1805) e Seconda guerra barbaresca (1815 -1816) ), gli USA avevano concluso un trattato per il pagamento di tributi agli stati del Nord Africa, pratica che fu poi abbandonata dopo la seconda promossa dal presidente USA, Madison, (1815, 24 settembre 1816), e che di fatto segnò l'inizio della fine della pirateria nel Mediterraneo. E indebolendo gli stati "barbareschi" li rese facile preda del colonialismo francese, spagnolo e italiano. Nel 1860 mentre la tonnara restava in proprietà del Comune di Cinisi, la torre passò al demanio militare e nel 1867 era ricompresa nell'elenco delle torri da dismettere. Ancora nel 1902 il concessionario della tonnara era certo Giuseppe Serughetti e nel 1907 certi Marsano e Tabl, ma la torre ormai non era più utilizzata. La modesta produttività della tonnara portò ben presto i gabelloti a rinunciare all'esercizio della pesca e ad abbandonare il complesso che a poco a poco andò in rovina e solo durante la seconda guerra mondiale fu ripristinato per le esigenze della difesa costiera e antiaerea. Venne utilizzata come base di una guarnigione e vi soggiornarono il tenente della riserva Natale Leto e la sua consorte Mary Vella. Sul tetto della torre, che fu pesantemente sovradimensionato e risistemato in cemento armato, furono piazzate delle mitragliatrici antiaeree, mentre un bunker fu edificato negli immediatissimi pressi (tuttora esistente).Nel dopoguerra il complesso fu abbandonato e dopo decenni di occupazione più o meno lecita, dal 1990 al 1992 la torre, e tutto il complesso della tonnara, furono restaurati ad opera dell'architetto, Pietro Giannola da Cinisi, con un intervento promosso dalla Soprintendenza di Palermo.Dopo la sollecitazione fatta con la tappa di Salvalarte Sicilia del 2 maggio 2004, si sperava che si avviasse un percorso per utilizzare in termini di risorsa culturale con un progetto proposto dall'Associazione Mare Vivo che avrebbe dovuto ospitare un polo tecnico di studio dell'ambiente marino, visto che anche nel tratto prospiciente presenta il raro fenomeno biologico del "trottoir" a vermeti. Ma l'iniziativa è fallita.
La proposta poi, avanzata da alcuni studiosi in occasione di un convegno nell'ambito della manifestazione Salva l'Arte Sicilia nel luglio del 2006, promossa da Legambiente, di farne un museo delle Torri Costiere della Sicilia, è caduta nel nulla per carenza di finanziamenti ed interesse da parte degli Enti deputati.
Dal punto di vista architettonico il complesso della tonnara dell'Orsa si sviluppa su pianta rettangolare con un grande cortile cinto da mura che, nell'angolo in prossimità del mare, sono chiuse dall'alta torre quadrata. Si accedeva nel cortile, sul quale si affacciano i vari corpi di fabbrica, oltrepassando un grande ingresso ad arco . Accanto alla torre si trova il rivellino , con camminamento, feritoie e caditoie. Il complesso architettonico era costituito da vari ambienti e comprendeva un sistema di raccolta delle acque, con pozzo e cisterna.
Oggi la tonnara dell'Orsa è tornata al suo antico splendore ed accoglie un centro culturale, di intrattenimento e ristorazione e il museo del mare.




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