A metter piede per primi sul suolo siciliano, intorno alle tre di notte, sulla penisola della Maddalena, a nord di Capo Murro di Porco, furono i soldati del 3° Commando inglese e della Special Air Service (SAS) al comando rispettivamente del col. Slater e del maggiore Paddy Mayne.
Gli sbarchi dal mare iniziarono alle 2.45 del mattino. In generale, l'assalto fu un anti- climax. Molte unità sbarcarono successivamente e senza opposizione. A causa del mare agitato, ci fu un ritardo nelle posizioni del rilascio dei natanti. Con la confusione e con il buio, alcuni battaglioni frangi onda non riuscirono a trovare le loro spiagge. Alcuni ritardarono, altri arrivarono nel posto sbagliato. Ma in generale, a causa della negligente resistenza sulle spiagge, molte unità si sistemarono velocemente. Nella punta sud orientale dell'isola, ' 30 Corps ' sbarcarono su tutti e tre i lati della penisola di Pachino: la 231a Brigata "Malta" ( Brigadiere R.E. Urquhart ) sulla spiaggia orientale, la 51a divisione "Highland " ( Generale Maggiore D. N. Wimberley ) sulle spiagge intorno alla punta sud, e la 1a Divisione canadese (Generale Maggiore G. C. Simonds) nella baia ad est della punta. Prima di ciò sull?estremo fianco occidentale dell'Ottava Armata e per darle una forte ancora, due Commandos della 'Royal Marine', Nos. 40 e 41, sbarcarono con successo a punta Castellazzo. I canadesi e gli 'Highlanders' conquistarono rapidamente Pachino e i suoi campi di volo e spingevano verso l'interno. La 231a Brigata iniziò una marcia veloce verso il nord per unirsi con i 13 'Corps' a Noto un'escursione di circa 15 miglia. Più a sud il settore 13 'Corps', la 50a Divisione 'Northumbria' ( Generale Maggiore S. Kirkman) attaccò con successo le spiagge a nord della cittadina marinara di Avola.
Più a nord, la 5a Divisione (Generale Maggiore G. C. Bucknall) sbarcò a Cassibile senza trovare resistenza. Entro le otto del mattino si erano assicurati la città. Il primo squadrone speciale di incursione del secondo Reggimento SAS, atterrando prima della forza principale, neutralizzò una batteria costiera nelle vicinanze. Sull'estremo fianco destro dell'Ottava Armata, Commando n.3 fece lo stesso con una batteria a Capo Murro di Porco. Nel pomeriggio, la 5a Divisione si avviò a nord per ricongiungersi con le truppe aeree a Ponte Grande. Queste, comunque, erano state da allora duramente colpite dai contrattacchi italiani. Gli ultimi sopravvissuti erano stati appena cacciati dal ponte quando arrivarono le forze di soccorso. Imperterrita, la 5a Divisione attaccò il ponte con le portaerei Bren, catturandolo nuovamente intatto e liberando le truppe aeree che erano state fatte prigioniere e, quella sera, continuarono e presero il porto di Siracusa indenne.
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